N.A.M.B.
“N.A.M.B.”

Etichetta: Mescal;
Brani: Snake love / Un istante un limite / Fermo / Ogni giorno / Perfect day / Solo un'idea / Un anno fa / Sogni / Black Hole Sun / Fragile / Innocenza / Chrysalis;
Produttori: Davide Tomat, G.U.P., Branco.

Disco potente quello dei N.A.M.B. (acronimo misterioso dai mille significati, i più divertenti: Needle At My Brain, Nadia Annoiata Mescola Besciamella, Navigo Artisticamente Meditando Boiate, Nietzsche Ansima Morsicando Bomboloni), roboante d’energia, adrenalinico in tutta la sua durata. Figli della tradizione elettro-rock torinese, una lunga gavetta alle spalle e tante collaborazioni, i N.A.M.B. di Davide Tomat realizzano un’opera prima di facile presa inzuppando il muro di chitarre rock nella modernità dei suoni del nuovo millennio.
Il disco inizia col piede giusto, “Snake love”, in perfetto stile Faith No More. Altrove i suoni richiamano alla mente i Nine Inch Nails, i Depeche Mode e, se non siete di quelli con la puzza sotto il naso, magari anche “Cyberpunk” di Billy Idol. Più delle isteriche “Fermo” e “Perfect day”, sono le introspettive “Un istante un limite” e “Ogni giorno” a dare i brividi. “Ogni giorno” ha anche il testo più bello dell’intero lavoro (“come si finirà così/fino all’ultimo respiro identici/troppo uguali per confondersi”). “Un anno fa” gioca invece coi tempi (“ieri era un anno fa/ieri era l’anno che verrà”) e con un ritmo incalzante che invita al movimento. “Sogni” riporta alla mente una canzone italiana di dieci anni fa: “Cose difficili” dei Casino Royale. Al medesimo salto temporale ci costringe “Black hole sun”, la famosa ballata dei Soundgarden, che i N.A.M.B. hanno scelto come cover rendendola sincopata e ipnotica.
E se nell’attuale affollamento del mercato discografico i N.A.M.B. dovessero avere difficoltà a ritagliarsi un proprio spazio, potranno giocarsi la carta del live che, viste le promesse poste da questo esordio, dovrebbe essere di sicuro impatto. Un bel giro per i palchi di tutta Italia è quello che ci vuole per questo disco che ha bisogno soltanto di farsi conoscere.

Pierluigi Lucadei

Recensioni – domenica 27 febbraio 2005, ore 19.26