Cristina Donà - Dove sei tu
Piacevole, melodico e raffinato, il nuovo lavoro di Cristina
Donà risente dell’influenza della produzione di Davey Ray Moor,
leader dei Cousteau. Definitivamente abbandonato il carattere alternativo
che ne aveva contraddistinto le prime uscite, la cantautrice milanese, curando
maggiormente la forma canzone e preferendo suoni più morbidi e armoniosi,
dà vita ad un album smaccatamente pop. Un cambio di rotta che le ha
dato finalmente maggiore visibilità al pubblico italiano dopo che,
con i primi lavori, aveva conquistato consensi in tutta Europa, tanto da avere
l’onore di duettare con Robert Wyatt. Il singolo di uscita “Nel
mio giardino” è il manifesto dell’album: i suoni limpidi
e la meravigliosa voce ci accompagnano in un cammino tra fiori e frutti dorati
ed ammiccanti. <>, è proprio Cristina che ci esorta a seguirla,
con la sua voce raffinata, all’interno dell’album che trova nelle
sorprese i suoi frutti più accattivanti. La traccia che segue, infatti,
“Invisibile”, rappresenta il momento più alto del disco:
è ancora la voce a farla da protagonista, con lo splendido ritornello
"la luna è liquida e io mi sento invisibile come sempre quando
è tardi per dire che non sopravvivo" cantato con voce limpida
e vibrante, mentre i suoni si fanno sempre più corposi, grazie ad un
continuo sali scendi della chitarra elettrica. Ma le vere sorprese devono
ancora arrivare: dopo una tenera “In fondo al mare” si arriva
alla sperimentazione stile Radiohead di “Triathlon”, un pezzo
techno-rock che merita una versione remixata dai Subsonica tra le hidden tracks.
“The Truman Show” è il pezzo più rock dell’album,
con chitarre taglienti e voce vibrante. E’ solo con la title track “Dove
sei tu” che è possibile ritrovare il sound di “Goccia”
e della Cristina che conoscevamo. Si prosegue poi con il dolce suono della
fisarmonica nella provocatoria “Il Mondo” ("il mondo è
in trappola… i nostri peccati violentano il cielo"), infine con
il blues di “Give it back (to me)”, primo esperimento con l’inglese.
Dolce e malinconica è la ballata “Un Giorno Perfetto”,
che chiude un album importante, quello della maturazione, che consacra la
Donà tra le maggiori interpreti femminili della musica italiana.
Claudio Palestini
Recensioni, 23 Settembre 2004, ore 22:00