Speciale “Doctor Sex”
Il nuovo romanzo di T.C. Boyle
“Doctor Sex” è un romanzo indimenticabile. Ti risucchia
dentro sin dal folgorante inizio, con le diapositive ‘spericolate’
del dottor Kinsey di fronte ad “un’aula stracolma di studenti
di entrambi i sessi che assistevano in silenzio e con la salivazione azzerata”,
e ti porta a spasso per quasi quattrocento pagine tra amplessi, interviste
sul comportamento sessuale e mille tabù sfatati. Giungi alla fine e
vorresti ricominciare. L’abilità narrativa di T.C. Boyle raggiunge
apici assoluti in questo libro che romanza le vicende del professor Alfred
Kinsey, pioniere, nell’America degli anni Quaranta, degli studi sulla
sessualità. L’io narrante è il personaggio di John Milk,
collaboratore, discepolo, figlio, amante di Kinsey. Dopo la laurea, John diventa
collaboratore della ricerca sul sesso, impara sulla sua pelle la radicale
idea di libertà del professore e di sua moglie Clara e riconosce nella
dolce Iris McAuliffe l’amore della sua vita. E sì, perché,
tra azzardi e combinazioni sessuali di ogni tipo, “Doctor Sex”
è una grande storia d’amore. Man mano che le interviste e gli
esperimenti di Kinsey vanno avanti, John e Iris si conoscono, si perdono,
si ritrovano, si innamorano, progettano una vita insieme e poi si sposano
nonostante il denaro scarseggi, si tradiscono, fanno un figlio, traslocano
in una casa più grande, poi si lasciano e la fine della loro storia
è come una morte nel romanzo. Una fine dolorosa che riesce a non definire
sé stessa se non nell’amare eterno di due ragazzi cresciuti troppo
in fretta, e in questo amare è il segreto del loro ritrovarsi ancora
quando tutto sembra perduto. “E posso dirvi una cosa?”, fa John,
“non la lasciai più andare, neppure una volta, mai più”.
“Doctor Sex” è anche un atto d’amore nei confronti
della ricerca scientifica. Alfred Kinsey è stacanovista della scienza,
quasi non dorme per dedicarsi al progetto di una vita, e John, Corcoran e
Rutledge, i suoi collaboratori, sono costretti a fare altrettanto, ma, tra
dolenti rinunce e immensi sacrifici, cavalcano da protagonisti l’appassionante
viaggio dentro la conoscenza che farà di Kinsey e di riflesso anche
di loro acclamate celebrità. Indimenticabile il racconto della conferenza
che lo scienziato tiene a Berkeley davanti a più di novemila persone.
“Uscì dalle quinte a grandi falcate, col petto in fuori e gli
occhiali che riflettevano la luce, e salì sul podio fra una valanga
di applausi, che si spensero di colpo non appena alzò una mano per
sistemare il microfono. Cominciò improvvisando, come sempre, senza
appunti o sostegni di alcun genere, con voce bassa e monocorde, in quel tono
prosaico che gli era stato tanto utile nel corso degli anni”.
Pierluigi Lucadei
ALFRED C. KINSEY studiò, tra il 1938 e il 1963, il
comportamento sessuale umano utilizzando le tecniche tassonomiche della biologia.
Pubblicò due libri che scandalizzarono e illuminarono l’America,
“Sexual Behaviour in the Human Male” e “Sexual Behaviour
in the Human Female”, che rivelarono che il 92% dei maschi e più
del 50% delle donne si masturbava e che la metà dei mariti era coinvolta
in scappatelle extra-coniugali. Famosa è la scala che Kinsey fece sul
rapporto tra componente eterosessuale ed omosessuale, una scala in sette punti
che, parole sue, “sembra avvicinarsi abbastanza alla realtà delle
gradazioni che esistono in natura”. La scala di Kinsey suddivide gli
individui in:
0 – Esclusivamente eterosessuali, con nessuna componente omosessuale
1 – In predominanza eterosessuale, solo occasionalmente omosessuale
2 – In predominanza eterosessuale, ma più che occasionalmente
omosessuale
3 – Egualmente eterosessuale e omosessuale
4 – In predominanza omosessuale, ma più che occasionalmente eterosessuale
5 – In predominanza omosessuale, solo occasionalmente eterosessuale
6 – Esclusivamente omosessuale
T. CORAGHESSAN BOYLE è originario di
Peekskill (New York). Vive a Santa Barbara e insegna al Southern California
College.
Oltre a “Doctor Sex”, Einaudi ha pubblicato altri due romanzi
(“América”, “Amico della Terra”) e una raccolta
di racconti (“Se il fiume fosse whisky”).
“AMERICA” (1997, Einaudi Supercoralli): in seguito ad un incidente
due coppie incrociano il loro destino; da una parte Candido e America Rincon,
immigrati messicani, dall’altra Delaney e Kyra Mossbacher, giovani liberal
politicamente ed ecologicamente corretti.
“AMICO DELLA TERRA” (2001, Einaudi Supercoralli): nel 2025 la
Terra è in sfacelo e l’anziano ecoterrorista Ty Tierwater vive
con malinconia le proprie sconfitte ideologiche e umane; il ritorno imprevisto
della seconda moglie Andrea lo porterà in un viaggio nella memoria,
tra sesso, tradimenti, ambiente, animali…
“SE IL FIUME FOSSE WHISKY” (2001, Einaudi Stile Libero): un libro
di racconti in cui Boyle mette alla prova l’immaginazione dei lettori,
con i suoi personaggi che, per amore, denaro o gloria, sono capaci di qualsiasi
cosa: tuffarsi nudi nell’Hudson in pieno inverno, scalare con corda
e ramponi la facciata a specchio di un grattacielo…
Niccolò Ammaniti definisce T. Coraghessan Boyle “uno degli scrittori più coinvolgenti, appassionanti, spiritosi, fuori testa che mi sia capitato di leggere; ha un unico difetto: può produrre dipendenza”.
P.L.
Recensioni – venerdì 31 dicembre 2004, ore 15.12