icoN: Strip-tease
un tributo a Nico
La prima cosa che colpisce è l’immagine in copertina:
una foto del 1952 che mostra una Nico quattordicenne, difficilmente riconoscibile
se si ha in testa l’icona maledetta dei decenni successivi. E alle orecchie
di molti suoneranno nuove e cariche di sorprese anche “Strip-tease”
e “I’m not saying”, due brani che Nico incise prima di diventare
famosa e che questo tributo ha il merito di ripescare dal dimenticatoio, donando
loro la luce che meritano.
icoN sono la chanteuse Aua e lo strumentista Franci Omi (ricordate “Il
Grande Omi”, disco prodotto dal Consorzio nel ’97?), che hanno
incrociato i rispettivi percorsi artistici per l’occasione, fortemente
voluti da Franco Zanetti, produttore esecutivo ed ideatore del progetto. icoN:
Strip-tease compie la scelta nient’affatto scontata di ripercorrere
gli episodi iniziali della carriera di Nico, quella che arriva fino all’album
coi Velvet Underground tanto per intenderci, coprendo così un lasso
temporale che va dal 1962 al 1967.
Al 1962 risale “Strip-tease”, provino di un brano di Serge Gainsbourg
poi interpretato da Juliette Greco nella colonna sonora del film “Una
ragazza nuda (Strip-tease)”, in cui Nico era attrice (lo sapevate che
due anni prima Nico aveva avuto una piccola parte ne “La dolce vita”
di Fellini?). E’, invece, del 1965 “I’m not saying”,
singolo di debutto di Nico cantante, registrato a Londra con la partecipazione
di Jimmy Page alla chitarra 12 corde e di Brian Jones alla chitarra elettrica
e ai cori: icoN propone due versioni di “I’m not saying”,
dolce la prima, piano e voce, scorticata e instabile la seconda, idealmente
dedicata a Sid Vicious, con una selvaggia chitarra acustica elettrificata
a posto del piano. Arriviamo così al 1967 e al seminale disco con la
banana di Warhol in copertina: di “Velvet Underground & Nico”
vengono qui proposte “Femme fatale”, “All tomorrow’s
parties” e “I’ll be your mirror”, tre pezzi che appartengono
di diritto ai capolavori del rock.
Aua è algida eppure passionale, si avvicina con devoto rispetto a Nico,
alla sua voce, al suo enigma e alla distanza siderale che ne ha sempre contraddistinto
l’immagine e la vita intera. icoN ha il pregio di portarti indietro
di quarant’anni, quando il rock era semplice e lineare ma emanava un
fascino perverso e malato come solo in rari casi riuscì a fare in seguito.
Mick Jagger, Marianne Faithfull, Pete Townshend, Jim Morrison, Lou Reed, John
Cale, Nico: c’erano una volta il rock, ingenuo sognatore, e i suoi cattivi
maestri.
TRACKLIST:
1- I’ll be your mirror 2:05
(Lou Reed, 1967)
2- All tomorrow’s parties 5:20
(Lou Reed, 1967)
3- Femme fatale 3:20
(lou Reed, 1967)
4- Strip-tease 2:22
(Serge Gainsbourg, 1962)
5- I’m not saying 3:01
(Gordon Lightfoot, 1965)
6- I’m not saying (per Sid Vicious) 2:20
Christa Paffgen, in arte Nico, è nata nel 1938 a Colonia. Dopo una
vita segnata dagli eccessi, è morta per un’emorragia cerebrale
nel 1998.
Pierluigi Lucadei
Recensioni, 22 Novembre 2004