Cineforum S.B.T. Buster Keaton – III Ciclo
“La terra dell’abbondanza”

di Wim Wenders (USA, 2004)

La perfezione tecnica, dalla fotografia magistrale alla splendida colonna sonora è ciò che più caratterizza “La terra dell’abbondanza”, il film di Wim Wenders presentato martedì 9 novembre alle 21,30 dal Cineforum di San Benedetto del Tronto (Cinema Calabresi) in collaborazione con l’undicesima Rassegna del documentario Premio Libero Bizzarri. Se hai la “sfortuna” di non trovare posto e ti sistemi in seconda fila la meraviglia è assicurata. Come in un inaspettato gioco virtuale sei fagocitato dalle immagini e dai suoni. Wenders ha girato in digitale e senza tradire il suo stile viaggia con la camera accanto ai volti dei protagonisti: la giovane ed idealista Lana (Michelle Williams/Dawson’s creek) che torna a Los Angeles perché ha una missione da compiere e Paul (John Diehl/Miami Vice) un reduce dal Vietnam che vive in costante allerta, pronto ad interpretare ogni gesto come minaccia terroristica. Attraverso l’occhio di Wenders percorri l’altra faccia dell’America, la realtà dei senza tetto dove l’unica cosa che veramente abbonda è la miseria. Scopri gli incantevoli tramonti della campagna americana ma anche i non-luoghi come Trona.. E poi, ancora una volta, Wenders vola sui tetti tra Los Angeles e New York fino ad arrivare al cuore lacerato dell’America, in quel luogo del non ritorno che è Ground Zero. Il tutto accompagnato da musiche straordinarie dalle quali emerge la struggente voce di Thom Nackt, un nuovo talento tutto da scoprire. Tornando alla storia, Lana e Paul sono uniti da un vincolo di sangue ma non si vedono da anni. Così quando Lana decide di tornare nella città dove è nata ha voglia di rivederlo anche perché vuole esaudire l’ultimo desiderio di sua madre: consegnare a suo zio una lettera che lei gli ha scritto prima di morire. L’incontro avviene casualmente nella missione dove la ragazza, spinta da profonda umanità, offre il proprio aiuto. Ma Paul non si trova lì per la stessa ragione. Egli è convinto che un povero pakistano ospitato dalla missione sia in realtà un terrorista. E quando lo sfortunato giovane viene ucciso, i due si ritroveranno uniti ed inizieranno un commovente viaggio alla scoperta dell’America post undici settembre, dove regnano paranoia e paura e dove nulla è come appare (il giovane non era legato ad alcuna cellula terroristica ed è stato ucciso da due tossicodipendenti fatti di crack). La storia di per sé poco coinvolgente presenta comunque degli aspetti interessanti perché mostra, attraverso il microcosmo nel quale si muovono i protagonisti, le due facce dell’America di oggi, quella dell’intolleranza e della solidarietà che Wenders cerca di riconciliare dimostrando che forse siamo un po’ tutti vittime delle nostre illusioni e che ciò che bisognerebbe realmente combattere è l’inquinamento delle nostre menti.

Martedì prossimo, 16 novembre, alle 21,30 inizierà il quarto ciclo della stagione Cineforum 2004 – 2005 con il film “E’ più facile per un cammello” di Valeria Bruni Tedeschi che narra la vicenda di una ragazza troppo ricca che cerca di superare le difficoltà di adattamento alla vita reale, rifugiandosi nell’immaginazione e nei sogni ad occhi aperti.

Nicoletta Amadio


Recensioni, 2004-11-13