“INGANNEVOLE E’ IL CUORE PIU’ DI OGNI COSA”
di J.T.LeRoy


There’s a darkness on the edge of town, cantava Bruce Springsteen, e quel verso, ripetuto più volte nel ritornello della canzone, rendeva bene l’idea del cono d’ombra in cui vive, da sempre, la periferia americana. “Ingannevole è il cuore più di ogni cosa”, secondo romanzo di J.T.LeRoy, si muove nello stesso cono d’ombra, tra le frattaglie marce della provincia più squallida. Roulotte, cessi, camion, autogrill, baracchini, prostitute, pere: il rovescio della vita. J.T.LeRoy è cresciuto davvero qui, subendo violenze e provando droghe di ogni tipo. La scrittura è nata come psicoterapia e sin dal suo primo apparire è stata salutata da critiche favorevoli ed enorme successo di pubblico. “Sarah” prima, e “Ingannevole è il cuore più di ogni cosa” poi, sono romanzi di assoluto valore e fulgida bellezza. Romanzi autobiografici. L’infanzia macerata messa in prosa con spiazzante sincerità e con la rara capacità di far sbocciare dal dolore fragili boccioli di tenerezza. Nessun lamento. Non una lacrima inutile. Jeremiah, il bambino protagonista di “Ingannevole è il cuore più di ogni cosa”, è costretto a ingoiare pillole, a vestirsi da donna, a subire abusi, ad essere picchiato selvaggiamente, eppure la sua tenacia è inattaccabile, senza cedimenti. Questo è il mio mondo, sembra dire Jeremiah, e volente o nolente è qui che devo stare, tanto vale adattarsi meglio possibile e non fare troppe storie.
A soli quattro anni il bambino è tolto ai genitori adottivi e affidato alla sua vera madre, Sarah, una ragazzina che per vivere si prostituisce tra i camionisti del sud degli States. Madre e figlio conducono una vita nomade, dormendo dove capita, rubando negli autogrill e cercando nell’immondizia avanzi di cibo. Jeremiah cresce ascoltando Sex Pistols e Dead Kennedys, avendo come unici amici lucertole (le puttane dei parcheggi) e tossici, e imparando ad acciuffare i rari lampi di bellezza che il suo destino infame ogni tanto gli offre, fosse anche il semplice fissare “strizzando gli occhi l’inizio giallo-arancio di un tramonto”.
“Ingannevole è il cuore più di ogni cosa” ora è diventato anche film, per la regia di Asia Argento. Protagonisti, oltre la stessa Asia, Marilyn Manson, Mike Pitt, Matt Schulze e Ornella Muti.

Pierluigi Lucadei

Recensioni – domenica 30 maggio ’04, ore 16.28