PATRICK McGRATH
“Grottesco”


Una strepitosa commedia nera, opera di Patrick McGrath, uno degli autori-rivelazione di questi ultimi anni (suoi i successi di “Follia” e de “Il morbo di Haggard”). L’autore britannico incentra “Grottesco” sulla figura di Hugo Coal, un palenteologo costretto all’immobilità da una paralisi e ritenuto da tutti incapace di sentimenti e pensieri. Sir Hugo conserva invece una mente lucidissima e, dalla sua sedia a rotelle, ripercorre gli ultimi mesi prima dell’incidente: gli avvenimenti che racconta sono macabri, come macabra è la follia che può infettare il cervello umano. C’è un’ossessione che piano piano irretisce nella sua maglia Sir Hugo, un’ossessione che dapprima il lettore percepisce come mero delirio paranoico, ma che presto rivelerà i suoi fondamenti nella realtà di Crook, la tenuta dei Coal. L’ossessione ha il volto di Fledge, il nuovo maggiordomo, scelto da Harriet, la moglie di Sir Hugo. L’arrivo a Crook di Fledge, con le sue macchinazioni e la sua omosessualità repressa, sarà l’inizio della disfatta di Sir Hugo. Fledge assumerà un ruolo sempre più importante in casa Coal, dapprima coinvolgendo il futuro marito di Cleo, la figlia di Hugo e Harriet, in un rapporto ambiguo che terminerà con una misteriosa scomparsa, poi seducendo la stessa Harriet e risvegliando in lei pulsioni da tempo addormentate, e infine, con Sir Hugo ridotto a poco più di un vegetale, sostituendosi a lui in tutto e per tutto, divenendo il padrone di Crook. Hugo Coal, individuo caustico e irresistibilmente beffardo prima dell’incidente, non smetterà più di interrogarsi sulla natura “grottesca” della sua condizione e di quello che è successo in casa sua. Impossibilitato a rivelare i segreti che ha portato con sé nell’infermità, non avrà altro conforto del muro di casa, contro il quale Fledge rivolgerà la sua sedia a rotelle, quando lui e Harriet avranno voglia di amplessi. “Grottesco” mostra il subdolo potere di una mente malvagia e, con incedere hitchcockiano, svela poco alla volta il viso sfigurato della sconfitta. McGrath è abilissimo a costruire un thriller psicologico quasi interamente ambientato tra le mura domestiche, e a mescolare atmosfere gotiche a forti dosi d’ironia.

Recensioni, 2003-12-11

Pierluigi Lucadei