E se ci svegliassimo una mattina scoprendo che il nostro
corpo ci ha riservato un sadico scherzetto, donandoci un nuovo, inaspettato
organo sessuale? Incredibile, isn't it? Eppure è proprio quello
che accade ai protagonisti di "Misto Maschio", romanzo in due
atti che racconta la storia di due persone intristite dalla vita, che
si riscattano grazie a sorprendenti mutazioni anatomiche. Per la precisione,
la giovane Carol vede crescersi tra le gambe, giorno dopo giorno, un pene
vero e proprio, con il quale si vendicherà di un amico e del marito
alcolizzato. Bull, invece, giocatore di rugby e modesto giornalista, riceve
in dono dalla natura nientemeno che una vagina, posta proprio là
dove prima c'era soltanto un'insignificante piega del ginocchio. Questa
grottesca orgia di visioni porta la firma di Will Self, ragazzo terribile
della letteratura inglese, ex studente di filosofia a Oxford ed ex eroinomane.
Affascinato, quasi ossessionato, dalla realtà fisica del corpo
umano, Self dice di aver scritto il romanzo quando sua moglie era in attesa
del primo figlio. Quell'esperienza di gestazione, a cui l'uomo si sente
estraneo, nonostante vi abbia inequivocabilmente contribuito, ha spinto
lo scrittore ad una riflessione sull'instabilità dei ruoli sessuali
e a creare un "negativo" della società, un ribaltamento
a 360 gradi, per tentare di comprendere come si possa sentire una donna
nel corpo di un uomo e un uomo nel corpo di una donna. le spiacevoli conseguenze
di tali metamorfosi galoppano, irrefrenabili e irriverenti, per tutte
le duecento pagine del libro, senza sosta alcuna, ed avvolgono il lettore
in un cappio perfetto, fatto di fantasia, disgusto e comicità.
classe '62, Will Self è tra i più importanti esponenti della
nuova generazione di critici narratori britannici, che si muove nei frastornati
ambienti della letteratura giovanile che non è consumata solo dai
giovani. Paul Hill, James Hawes, Irvine Welsh, Jonathan Coe sono letti,
chi più chi meno, anche in Italia, dove sempre più persone
stanno appassionandosi alle rudi peripezie di questi ragazzi scollati
dalla realtà, staccati, fluttuanti in siderali e parallele dimensioni.
Ragazzi che sfogano il loro disagio metropolitano nelle maniere più
diverse, fulminati dalle promesse di una felicità lisergica. ragazzi
che spesso corrono verso il nulla, il cui unico problema è forse
quello di non sapersi adattare alle asfissianti regole della middle classs
britannica. Ma Will Self è anche qualcosa in più e si propone
come uno degli ultimi grandi "satirici". La sua scrittura è
stata paragonata a quella di Ballard, ma lui nega dicendo <<Ballard
non è uno scrittore buffo, io sì, decisamente>>, mentre
accetta con meno difficoltà il parallelismo con Martin Amis <<l'influenza
di Amis riguarda soprattutto la lingua che uso>>, ossia uno sfrontato
mescolare il gergo con un vocabolario più sofisticato. Lo sfondo
delle sue storie è quello delle grandi metropoli, con il loro incedere
farraginoso ma con un fascino umano non indifferente. Le stesse metropoli
che da una parte scandiscono il ritmo di un disagio insanabile, e dall'altra
finiscono per rappresentare un riparo dalla noia della provincia. Lasciatevi
tentare, dunque, da Will il cattivo, il rabbioso, l'odioso, il tossico,
il perverso, il simpaticone, e tornerete a sorridere come quando leggeste
Bukowski o il già citato Amis. E vedrete che dopo aver finito "Misto
Maschio", andrete di fretta in libreria ad acquistare l'altra opera
di Self disponibile da noi, "Cordiali saluti da un mondo insano";
ed aspetterete impazienti che sia tradotta in italiano la stupefacente
novella "A Rock of Crack As Big As the Ritz", storia di due
negri che si accorgono che la loro abitazione poggia su una roccia di
crack, e si mettono a venderlo a pezzettini per la città.
Pierluigi Lucadei
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