WILL SELF
"Misto Maschio"
Feltrinelli - pag. 199 - lire 12.000

E se ci svegliassimo una mattina scoprendo che il nostro corpo ci ha riservato un sadico scherzetto, donandoci un nuovo, inaspettato organo sessuale? Incredibile, isn't it? Eppure è proprio quello che accade ai protagonisti di "Misto Maschio", romanzo in due atti che racconta la storia di due persone intristite dalla vita, che si riscattano grazie a sorprendenti mutazioni anatomiche. Per la precisione, la giovane Carol vede crescersi tra le gambe, giorno dopo giorno, un pene vero e proprio, con il quale si vendicherà di un amico e del marito alcolizzato. Bull, invece, giocatore di rugby e modesto giornalista, riceve in dono dalla natura nientemeno che una vagina, posta proprio là dove prima c'era soltanto un'insignificante piega del ginocchio. Questa grottesca orgia di visioni porta la firma di Will Self, ragazzo terribile della letteratura inglese, ex studente di filosofia a Oxford ed ex eroinomane. Affascinato, quasi ossessionato, dalla realtà fisica del corpo umano, Self dice di aver scritto il romanzo quando sua moglie era in attesa del primo figlio. Quell'esperienza di gestazione, a cui l'uomo si sente estraneo, nonostante vi abbia inequivocabilmente contribuito, ha spinto lo scrittore ad una riflessione sull'instabilità dei ruoli sessuali e a creare un "negativo" della società, un ribaltamento a 360 gradi, per tentare di comprendere come si possa sentire una donna nel corpo di un uomo e un uomo nel corpo di una donna. le spiacevoli conseguenze di tali metamorfosi galoppano, irrefrenabili e irriverenti, per tutte le duecento pagine del libro, senza sosta alcuna, ed avvolgono il lettore in un cappio perfetto, fatto di fantasia, disgusto e comicità. classe '62, Will Self è tra i più importanti esponenti della nuova generazione di critici narratori britannici, che si muove nei frastornati ambienti della letteratura giovanile che non è consumata solo dai giovani. Paul Hill, James Hawes, Irvine Welsh, Jonathan Coe sono letti, chi più chi meno, anche in Italia, dove sempre più persone stanno appassionandosi alle rudi peripezie di questi ragazzi scollati dalla realtà, staccati, fluttuanti in siderali e parallele dimensioni. Ragazzi che sfogano il loro disagio metropolitano nelle maniere più diverse, fulminati dalle promesse di una felicità lisergica. ragazzi che spesso corrono verso il nulla, il cui unico problema è forse quello di non sapersi adattare alle asfissianti regole della middle classs britannica. Ma Will Self è anche qualcosa in più e si propone come uno degli ultimi grandi "satirici". La sua scrittura è stata paragonata a quella di Ballard, ma lui nega dicendo <<Ballard non è uno scrittore buffo, io sì, decisamente>>, mentre accetta con meno difficoltà il parallelismo con Martin Amis <<l'influenza di Amis riguarda soprattutto la lingua che uso>>, ossia uno sfrontato mescolare il gergo con un vocabolario più sofisticato. Lo sfondo delle sue storie è quello delle grandi metropoli, con il loro incedere farraginoso ma con un fascino umano non indifferente. Le stesse metropoli che da una parte scandiscono il ritmo di un disagio insanabile, e dall'altra finiscono per rappresentare un riparo dalla noia della provincia. Lasciatevi tentare, dunque, da Will il cattivo, il rabbioso, l'odioso, il tossico, il perverso, il simpaticone, e tornerete a sorridere come quando leggeste Bukowski o il già citato Amis. E vedrete che dopo aver finito "Misto Maschio", andrete di fretta in libreria ad acquistare l'altra opera di Self disponibile da noi, "Cordiali saluti da un mondo insano"; ed aspetterete impazienti che sia tradotta in italiano la stupefacente novella "A Rock of Crack As Big As the Ritz", storia di due negri che si accorgono che la loro abitazione poggia su una roccia di crack, e si mettono a venderlo a pezzettini per la città.

Pierluigi Lucadei