Modernità povera. Può essere definita così
la musica dei Subsonica. Moderno è l'utilizzo dei campionatori
e delle macchine in genere; povera è la vocazione "sotterranea"
della band, che ha conquistato una casa discografica piccola ma interessantissima
come la Mescal. Suono contemporaneo che va verso il futuro come una nave
attraverso gli spazi interplanetari, divincolandosi a meraviglia tra le
galassie del rock, del raggae e del funk, senza dimenticare una ripassata
ai libri di testo di fine millennio: trip hop e jungle. Linguaggi di strada
filtrati attraverso i ritmi "tribali" della non musica tecnologica.
Ne abbiamo parlato con il leader Max Casacci, ex membro degli Africa Unite,
prima dell'ottimo concerto tenuto giovedì 9 al "Fuori Binario"
di Porto d'Ascoli.
Ad un anno dall'uscita del vostro primo disco, puoi tracciare un bilancio?
- Il bilancio non può che essere completamente positivo. Il nostro
obiettivo era di stabilire un punto di contatto col pubblico e, a quanto
sembra, ci stiamo riuscendo. Poi, benché la cosa ci interessi poco,
il disco sta vendendo bene. Anche grazie alla collaborazione con Antonella
Ruggiero, che ci ha fatto conoscere ad un pubblico più vasto.
Avete in programma altre collaborazioni?
- Sì, dovremmo fare alcune date nel sud insieme ai 99 Posse, con
i quali siamo legati da reciproca stima, oltre che da un rapporto di amicizia.
Sempre più gruppi amano dare una veste letteraria ai loro dischi,
altri hanno espliciti richiami cinematografici; anche voi siete aperti
ad altre forme di espressione o vi cibate di sola musica?
- Il testo di una nostra canzone è stato scritto da Luca Ragagnin,
un poeta che, tra l'altro, ha anche vinto il premio Montale. Poi abbiamo
sonorizzato la mostra del pittore Daniele Galliano, i cui quadri sono
esposti nella Galleria Contemporanea di Roma.
Siete una band da studio o una band dal vivo?
- Entrambi. Sfruttiamo lo studio in tutta la sua potenzialità.
Poi, arrangiando i pezzi per i concerti ci scordiamo completamente di
quelle cose e le canzoni possono anche uscire trasformate.
Quali sono stati, secondo te, i migliori dischi italiani dell'anno?
- Ci piacciono molto i dischi di Almamegretta e Casino Royale. Anche il
disco degli OTR, benché sia lontano dal nostro modo di fare musica,
è molto bello
Quelli che, invece, non ti sono piaciuti?
- Il disco degli Africa Unite
Pierluigi Lucadei
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