"Cerco una rosa che non sia illusa / di respirare
più libertà / ed un respiro già consumato / per seguirlo
ovunque andrà": inizia così "Cerco", forse
il brano più bello di "Tropparrobba", il primo album
di Fulvio Silvestri, ventiseienne cantautore di S.Benedetto. Dopo un'intensa
attività live, che lo ha portato a suonare in diversi locali d'Italia,
per Silvestri arriva il momento della verità con la pubblicazione
del disco (per ora è possibile ordinarlo soltanto su internet,
al sito www.fulviosilvestri.com, ma da settembre sarà anche nei
negozi).
"Tropparrobba" raccoglie otto brani originali, altrettante schegge
di un mondo illusoriamente avaro d'emozioni, ma che riesce a mostrare
il suo lato migliore, a patto di cantarlo con l'anima tra le mani. Ora
ironico, ora arrabbiato, ora pensoso, Silvestri pennella la sua vita "in
musica" con tempere variopinte, si muove con disinvoltura tra svariati
riferimenti, parlando la lingua di un rock mai scontato, immune da facili
ritornelli e da orecchiabili melodie stagional-vacanziere. Autentico e
generoso canta: "se fossi un angelo / regalerei un sorriso a chi
ne è povero / ma non sono un angelo / e sogno timido di esserlo",
in una delle canzoni più malinconiche dell'album. Ma è nei
pezzi più ariosi ( "Libera", "Centro", "Cerco"
) che riesce a togliere ogni dubbio e a coinvolgere del tutto.
Davvero un gran bell'esordio. Un in bocca al lupo da parte nostra a Fulvio
Silvestri, nella speranza che i network locali e nazionali concedano il
meritato spazio alla sua musica.
Pierluigi Lucadei
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