"Melissa P."
di Luca Guadagnino

Perchè la novella produttrice Francesca Neri, ha voluto ardentemente acquistare i diritti del best - seller "Cento colpi di spazzola prima di andare a letto", per poi ricavarne una trasposizione cinematografica fittizia, distante dall' intento originario del libro e della sua giovane autrice? Si è forse resa conto successivamente della portata altamente erotica del libro? Perchè acquistare un possibile scandalo, per poi darne una versione per il cinema scevra e senza passionalità? Le scene di sesso, alquanto impacciate e fin troppo puerili, sembrano create appositamente per scansare il divieto della censura, per poter così colpire un pubblico più vasto, a favore di un investimento con maggiori probabilità di riuscita e di copertura dei costi.
Lo smarrimento provato dalla signora Neri per la presa di distanza dalla sceneggiatura della giovane Melissa Panarello (attuata anche a mezzo stampa, dalle pagine di un importante quotidiano), inizialmente prevista nell'entourage per la realizzazione dello script, e parimenti la frase di lancio "Io sono diversa da loro. Ho il coraggio di essere me stessa", risultano sicuramente fuorvianti rispetto all'effettiva trama del film. Il titolo "Mellissa P.", risulta così inscritto in una logica votata all'esclusiva massimizzazione degli utili: perchè utilizzare il nome della giovane scrittrice, non facente parte in alcun modo del progetto? Il film, oltre a perdere l'evidente portata scandalistica rispetto al libro, scivola nella pura finzione cinematografica con l'invenzione di alcuni personaggi chiave come la nonna (la pur brava Geraldine Chaplin), e l'assurda trovata dell'happy ending, impensabili fra le righe del best seller della giovane scrittrice siciliana.
Senza dubbio la trasposizione non poteva essere a mio avviso, totalmente veritiera, a causa di alcuni intrecci narrativi eccessivamente spinti; ma se "Cento colpi di spazzola..." rasentava il pornografico, la versione del quasi esordiente Guadagnino, per le logiche del mercato, assomiglia più alla versione paradossale ed edulcorata di una fiaba Disney, dove dopo le relative peripezie ed esperienze, la protagonista trova il proprio principe azzurro. Se nel mondo editoriale di Melissa P., il sesso era un' immateriale strumento di conoscenza, ripetuto quasi meccanicamente, nel film rappresenta la chiave di volta per la crescita personale della protagonista, alla ricerca di una purezza inspiegabilmente persa (perchè peraltro andare a prendere una giovane attrice spagnola, per interpretare l'ambito ruolo di Melissa e non valorizzare il nostro già agonizzante cinema italiano?).
Nonostante le invettive dei più, l'esperimento sembra per ora dare ragioni ai suoi produttori, con incassi molto soddisfacenti, incuranti delle polemiche, che alla fine non fanno altro che creare un produttivo tormentone attorno all'evento "Melissa P.". Ad uscirne vittoriosa però, al di là dei ben più ricchi produttori, è soprattutto la giovane Melissa Panarello, strenuo baluardo posto a difesa del suo esplosivo romanzo.
Ma sarà solo il tempo che ci potrà dire, se ricorderemo di più l'originario "Cento colpi di spazzola prima di andare a letto" oppure il film appena uscito nelle sale. Personalmente mi sono già fatto un'idea.
Giudizio complessivo: Deludente.

Alessandro Orecchio

Recensioni – venerdì 9 dicembre 2005, ore 21.00