HOOTIE & THE BLOWFISH
"Musical Chairs"
(Atlantic)

C'è qualcuno in giro che ha ancora voglia di seguire gli sviluppi dell'ormai ritrito rock americano da FM? Se la risposta è sì, questo disco probabilmente è ciò che fa per voi. Perfetto mainstream (finto) proletario che spazia dai R.E.M. ai numi tutelari Tom Petty e John Cougar, canzoni che riassumono vent'anni di musica a stelle e strisce alla luce di un romantico tradizionalismo, il tutto suonato limpido e senza sbavature, in quella maniera che le college radio apprezzano tanto.
Gli Hootie & the Blowfish hanno già da tempo trovato la formula magica per scalare in fretta le classifiche (il loro "Cracked Rear View", con dieci milioni di copie, è il quinto album d'esordio più venduto nella storia della discografia americana) e "Musical chairs" è esattamente in linea con la loro filosofia. Non mancano, certo, dei bei pezzi, "I will wait" e "Home again" su tutti, ma sono così innocui da far cadere le braccia; ci sono anche delle incursioni nel country-western ("Desert mountain showdown") ma la loro sperimentazione ha il difetto di non spingersi oltre.
Meglio, se proprio amate il genere, i recenti lavori della Dave Matthews Band o dei Soul Asylum, capaci questi ultimi di rinnovarsi e di sopravvivere a sé stessi. D'altronde gli H.&T.B. sono sempre stati dei "born in the USA" con la faccia buona, autori di un rock semplice e fruibile da chiunque. Con una visione del mondo ottimista o, peggio, gumpista. Positivi e politicamente corretti. E' davvero troppo.


Pierluigi Lucadei