“Chiquilin de Bachin”
L’insolito connubio Torriti-Signorini
Etichetta: AGiMusica
Brani: Tradizionale Suite ebraica / Cinque danze antiche / Ave Maria / Tzigane
tango / Tango pour Claude / Oblivion / Youkali / Zuhälterballade / Chiquilin
de Bachin / Jeanne y Paul / Libertango
Informazioni: www.agimusfirenze.it
In effetti quello tra viola e fisarmonica è decisamente
un accostamento strumentale inusuale, sia sul panorama musicale italiano che
su quello internazionale. Non per niente Fabio Torriti e Massimo Signorini
ne rappresentano l’unico caso perlomeno nel nostro paese, dove vengono
guardati con scetticismo e meraviglia, a seconda dei casi naturalmente.
In realtà accostandoci a questo disco scopriamo come ciò che
sembrava una scommessa ardita rappresenti in realtà un nuovo e vincente
modo di sposare due strumenti apparentemente mal conciliabili, dando così
spazio alla creatività di questi due artisti toscani, nonché
stimati professionisti italiani.
Il disco è un viaggio attraverso il mondo, i secoli e i compositori:
i brani appartengono infatti alla storia musicale sudamericana, francese,
ebraica ed africana e rappresentano delle rivisitazioni originali ma attente
di Piazzola, Weill e Marais.
Di quest’ultimo apprezziamo in successione le cinque danze (“L’agreable-La
provençale-La musette-La matelotte-Le basque”), che sono un portentoso
esempio di eclettismo armonico e di allegri ben dosati, un vero piacere per
l’orecchio e per lo spirito.
Menzione particolare al ripescaggio di una serie di canti popolari ebraici
attraverso una “Tradizionale Suite”, che ci consegna quasi nove
minuti di passaggi emozionanti, soprattutto quando ci toccano il cuore con
il theme principale del film “Schindler’s list”.
Senza dubbio l’omaggio più significativo va ad Astor Piazzola,
il maestro che dagli anni ’50 ha rivoluzionato la musica nazionale argentina,
attirandosi inizialmente non poche critiche nel suo paese natale. La musica
di Piazzolla affonda le radici nella tradizione popolare, regalandoci pezzi
che conferiscono una dimensione del tutto nuova al tango (“Tzigane tango”),
liriche in cui è estremo il risalto conferito alla melodia (“Ave
Maria”) e autentici capolavori dovuti alla sorprendente inventiva degli
arrangiamenti (“Libertango”, vincitrice del Grammy Awards ‘98
come miglior composizione strumentale, divenuta famosa in Italia anche per
una nota pubblicità).
Anche il cinema non è rimasto immune al fascino della sua musica, vedi
le colonne sonore dei film “Enrico IV” (Bellocchio) e “Denti”
(Salvatores), oppure la canzone “Jeanne y Paul” di questo CD,
che il musicista dedicò a “Ultimo tango a Parigi” di Bertolucci.
Concludiamo con il brano che dà il nome al disco, “Chiquilin
de Bachin”, ispirato alla storia di un bambino delle favelas di Buenos
Aires, la cui determinazione gli consente di farsi con sacrificio una posizione
dignitosa e onesta nella società; è la storia popolare simbolica
che ci riporta a realtà che a volte non vediamo ma che sono anche piene
di speranza, come Astor Piazzola ci dimostra.
Francesco Serafini
Recensioni – domenica 5 giugno 2005, ore 16:54