Menzione speciale al Festival di Berlino '99, "Existenz"
è l'ultima ossessione di un regista visionario come pochi, che
torna ad un soggetto originale, dopo aver trasportato sul grande schermo
due romanzi tutt'altro che facili come "Il pasto nudo" di Burroughs
e "Crash" di Ballard. A quei film il pubblico aveva reagito
in maniera diversa, contrastante, e molto probabilmente anche il nuovo
lavoro produrrà la stessa reazione; d'altronde tutta la filmografia
di Cronemberg sembra avere questo curioso effetto sugli spettatori: alcuni
fischiano, altri urlano al capolavoro, ma tutti, detrattori ed estimatori,
escono dalla sal turbati. Con domande che si affollano nella loro testa.
Le stesse domande che tolgono il sonno a Cronemberg. Il regista canadese
si è sempre interrogato sull'esistenza di possibili mondi paralleli,
sul fascino perverso di oscure mutazioni (chi non ricorda il protagonista
de "La mosca"?)
"Existenz" è il nuovo gioco creato da Allegra Geller,
la più famosa e acclamata programmatrice del pianeta, un gioco
"dal vivo", che si inserisce direttamente negli esseri umani,
l'ultima frontiera del video-divertimento. Gli interrogativi più
pesanti che il film lascia in eredità allo spettatore riguardano
la realtà e i suoi diversi livelli. I due mondi del film, quello
reale e quello del gioco, sembrano uno. L'uno e l'altro sono smorti e
desolati. Nessuno può sapere cosa è vero. La situazione
si complica quando si scopre che "Existenz" è solo un
gioco che sta dentro un altro gioco più grande, che si chiama "Trascendenz":
sembra un incubo di scatole a doppio fondo. "Si è dentro qualcosa
e si è fuori da qualcos'altro", ha scritto il critico Bruno
Fornara, "ma il dentro e il fuori sono pressochè identici".
E' proprio questo il punto cruciale. Cronemberg, massimo teorico della
mutazione, in quest'ultimo film castra ogni via di cambiamento.
E' interessante notare, poi, come "Existenz" deragli da quelle
che possono essere le aspettative del pubblico. Cinema fantastico, sì.
Ma senza computer, telefoni, televisioni. Senza effetti. Senza quegli
scenari alla "Blade runner" che, nel pensiero comune, sarebbe
logico attendersi da un film del genere. Tutto quello che fa Cronemberg
è portare lo spettatore in un posto nuovo che poi non è
per nulla diverso dal posto di partenza.
Ottimi gli interpreti, Jennifer Jason Leigh, Jude Law e Willem Dafoe,
che è arrivato ad "Existenz" allenato dal ruolo della
spia MisterX nel dark-punk "New rose hotel" di Abel Ferrara.
Pierluigi Lucadei
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