I beat erano talmente diversi e inaccettabili per la società
italiana degli anni '60, che nessun esponente delle sottoculture di oggi,
pur autolesionandosi con piercing e tatuaggi a volontà, potrebbe
suscitare una reazione ugualmente violenta. Il trattamento che le ottuse
cattedre del perbenismo riservarono ai seguaci nostrani di Kerouac, Ferlinghetti
e Ginsberg sfiorò il linciaggio, con tanto di insulti, arresti
e pestaggi. A farne le spese fu anche "Mondo Beat", la più
importante pubblicazione di quel periodo, primo esempio nel nostro Paese
di giornale alternativo e autogestito.
"I Capelloni" è una raccolta integrale dei sette numeri
di "Mondo Beat",
i soli pubblicati, tra il '66 e il '67, prima di soccombere di fronte
a continue denunce e sequestri. Il volume contiene anche due lunghe analisi
di quei "formidabili anni", la prima di Marco Grispigni, e la
seconda di Gianni De Martino, detto Om (sillaba sacra della tradizione
indù), una delle figure più conosciute della cultura d'opposizione
degli ultimi trent'anni.
Pierluigi Lucadei
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