CARPE E MERLUZZI:
INFORTUNI NEL SETTORE PESCA

In Italia, la protezione dei lavoratori
della pesca contro i danni da
lavoro vede assicurati, da un lato,
coloro che operano su natanti di
acque interne o su quelli marini
fino a 10 tonnellate di stazza
lorda (TSL) e, dall’altro, chi opera
in imbarcazioni di alto mare. Dei
primi si occupa INAIL, dei secondi
IPSEMA, un istituto nato nel
1994 dalle ceneri delle preesistenti
tre Casse marittime
(Tirrena, Adriatica e Meridionale).
Tale frattura non è senza
conseguenze: spesso si trovano
qua e là dati non connotati che
non si sa se attribuire a questo o
a quello spezzone dell’assicurazione
o se si riferiscano piuttosto
all’intero settore. Settore che,
considerato in tutto il mondo tra i
più rischiosi, mostra in Italia invece
una scarsa rischiosità perché,
probabilmente, dalle pieghe del
doppio meccanismo è più facile sgusciare.
Di recente, comunque, ISPESL,
INAIL e IPSEMA hanno prodotto
insieme uno studio (“Primo
Rapporto Pesca” - 2005) in cui
sommano i dati relativi ai rispettivi
ambiti di interesse ricreando
una unità difficile da ottenere e
rendendo così più semplice l’individuazione
dei problemi. In definitiva,
gli infortuni sul lavoro
denunciati ogni anno sono attualmente
circa 800, di cui poche
unità con esito mortale.
(Gianfranco Ortolani)

Consultare il Dossier:
http://www.inail.it/statistiche/DatiInail/osservatorio2005/DATI%20INAIL%2011_2005.pdf

in…Sicurezz@, 2005-12-27