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Congresso mondiale sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.

Incidenti mortali in aumento, alla maggioranza della popolazione mondiale mancano le misure minime di prevenzione in materia di sicurezza.

Il numero dei decessi legati al lavoro sarebbe sottostimato. l'Ufficio Internazionale del lavoro (BIT) ne è convinto. "Ogni anno - hanno sostenuto in Florida durante il Congresso mondiale sulla sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro - 2,2 milioni di persone muoiono per incidenti sul lavoro e malattie professionali ma potrebbero essere molti di più perchè i sistemi di classificazione non sono pienamente affidabili a causa dell'incapacità di alcuni Paesi di raccogliere i dati".
Anche se il numero delle malattie e dei decessi in alcuni Paesi industrializzati si abbassa, il rapporto del BIT sottolinea che gli incidenti - anche quelli mortali - sono invece in aumento. E' il caso, per esempio di qualche Paese asiatico in cui questo fenomeno è legato allo sviluppo rapido e alla forte pressione generata dalla mondializzazione in materia di concorrenza.
"La sicurezza e la salute sono elementi vitali per assicurare la dignità al lavoro - ha dichiarato Juan Somavia, direttore generale del BIT -. E intanto, ogni giorno, in media 5mila uomini e donne in tutto il mondo perdono la vita a causa di incidenti o malattie professionali. Un lavoro decente deve essere svolto in sicurezza e oggi siamo ben lontani dal raggiungimento di questo obiettivo".
Alla maggioranza della popolazione mondiale mancano le misure minime di prevenzione in materia di sicurezza e di risarcimento in caso di incidente o di malattia, condizioni per le quali, tra l'altro, non esiste nemmeno un accesso privilegiato alle strutture di soccorso.
"La verità è che, in certe parti del mondo - afferma Jukka Takala, direttore del programma SafeWork del BIT - molti lavoratori muoiono perchè non beneficiano di una cultura della sicurezza. Questo è il prezzo da pagare per non aver saputo controllare lo sviluppo. Per invertire la tedenza bisogna però agire velocemente".
Il rapporto presentato durante il congresso mondiale, in particolare, presenta un forte tasso di rischio di decessi per le persone più attive (quelle al di sotto dei 65 anni) e indica che le donne soffrono più spesso degli uomini di malattie contagiose e di problemi psicosociali oltre che di disturbi muscolo-scheletrici cronici.
Il rapporto del Bit constata inoltre che i sistemi sociali di controllo e gestione della sicurezza e della salute in molti Paesi in via di sviluppo sono poco efficaci e a lungo andare si deteriorano. L'India, per esempio, denuncia 222 incidenti mortali e la Repubblica Ceca 231. Il punto però è che i lavoratori della Repubblica Ceca sono l'1% di quelli indiani. Ma il BIT presume che in India ne muoiano almeno 40mila. Queste statistiche lasciano supporre che solo una minima parte degli incidenti che avvengono nei Paesi in via di sviluppo venga in effetti denunciata.

In…sicurezz@, 2005-09-22