Italia fracassona: ecco i risultati del Treno verde 2005.
Notti difficili per Roma, Pisa e Palermo,ma decibel fuori legge in tutte le
citta’. 33 comuni fuori legge per i superamenti del livello di pm10.
Notti difficili per gli italiani. Con i decibel alle stelle è più
difficile dormire, e si sogna di meno. È l’inquinamento acustico
delle nostre città, piccole e grandi, il dato più allarmante
emerso dal viaggio del Treno Verde di Legambiente, Trenitalia e RFI realizzato
anche con il contributo di Energia e Corepla, che per la sua diciassettesima
edizione ha attraversato otto città (Palermo, Vibo Valentia, Salerno,
Pisa, Brescia, Padova, Ferrara, Roma), registrando quasi ovunque decibel al
di sopra dei limiti di legge con picchi soprattutto durante le ore notturne.
Sul fronte dell’inquinamento atmosferico, nonostante il maltempo che
ha caratterizzato i 40 giorni di viaggio, il campanello d’allarme per
la concentrazione delle polveri sottili è scattato in 4 città
su 8. E data l’emergenza smog che ha attanagliato l’Italia, con
33 Comuni che al 20 marzo hanno già superato il limite dei 35 superamenti
dei 50mg/m3 consentiti dalla legge in un anno, sul Treno Verde ha viaggiato
quest’anno anche la campagna "PM10 ti tengo d’occhio".
L’iniziativa finalizzata a realizzare la mappatura delle città
off-limits, vigilare sulle inerzie amministrative e sull’efficienza
delle reti di monitoraggio delle città italiane. Inoltre, ai controlli
sulla qualità dell’aria effettuati per 72 ore dal Laboratorio
mobile dell’Istituto Sperimentale di RFI, la società dell’infrastruttura
del Gruppo Ferrovie dello Stato, in ogni città in cui il Treno ha fatto
tappa, si è aggiunto il monitoraggio degli Ipa (idrocarburi policiclici
aromatici). Risultato: valori fuori legge soltanto a Roma, con un valore di
2,18 ng/m3, più del doppio del limite di legge di 1 ng/m3.
Va a Roma, Pisa e Palermo il podio delle città del rumore secondo la
mappa dell’Italia fracassona tratteggiata dall’edizione 2005 del
Treno Verde, che ha comunque registrato livelli di decibel fuori legge in
ogni città in cui ha fatto tappa.
A Roma il primato off-limits, con valori record di 74,7 decibel durante la
notte (24db oltre i limite di legge) e 75,6 decibel il giorno (+ 15db) registrati
sulla Via Casilina, in una zona di classe 3 in base alla zonizzazione acustica
effettuata dal Comune di Roma, sottoposta dunque a limiti di 60 db diurni
e 50 db notturni. A Pisa invece il valore più alto registrato in notturna
è stato di 72,7 db, superando il limite di 13 decibel e di 7 db quello
diurno con 68,4 db e infine a Palermo sono stati 71,8 i decibel registrati
durante il giorno e 67,3 db quelli notturni, superando i limiti rispettivamente
di 6 e 11 db.
È un risultato che conferma il trend degli ultimi anni: dal 2000 su
48 città e 62 differenti zone poste sotto osservazione dal Treno Verde
nessuna si è salvata dal cartellino rosso della legge taglia-decibel,
che ha fatto scattare l’allarme rumore soprattutto di notte, togliendo
sonno e sogni agli italiani. La maglia nera va a Napoli, che negli ultimi
5 anni ha collezionato la strada più rumorosa d’Italia: Via Caio
Duilio (79,7db notturni). Seguono Via Spartaco Lavagnini a Firenze (74,1 db),
Viale Brianza a Milano (72,7 db), corso San Giovanni a Teduccio sempre a Napoli
(72,6 db) e Viale Strasburgo a Palermo (72,5db). Sono valori preoccupanti,
dato che il decibel è un’unità di misura esponenziale,
e ad un aumento di 3 db corrisponde una pressione doppia dell’onda sonora
sul timpano e che tutti gli studi presi in esame dalla Facoltà di Medicina
e Chirurgia dell’Università "la Sapienza" di Roma sono
concordi nell’affermare che se il frastuono supera i 70 decibel aumenta
fortemente la possibilità di riduzione o scomparsa delle fasi di sonno
profondo e Rem (sogno) del sonno. Chi vive in città nelle vie più
trafficate insomma non dorme sonni tranquilli, si muove nel letto e fa fatica
ad addormentarsi: prima di chiudere gli occhi per chi è sottoposto
a livelli di rumore tra i 50 e i 60 db, è necessaria almeno mezz’ora
di "conta delle auto", dal momento che a disturbare la normale architettura
del sonno è il rumore del traffico, che interessa i 9/10 della popolazione
esposta a più di 65 db (dati UE).
"Una diretta conferma del disturbo causato dal rumore nelle ore notturne
– ha dichiarato Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente
- arriva da una ricerca condotta dall’Istituto di Medicina del Lavoro
della Asl 1 di Trieste, secondo il quale le farmacie che operano in quartieri
dove il livello sonoro notturno è compreso tra i 55 e i 75 db vendono
una quantità di sonniferi e tranquillanti doppia o addirittura tripla
rispetto alla media. Purtroppo il rumore non colpisce solo il nostro sonno:
il mondo scientifico che lavora sull’impatto dell’inquinamento
acustico sulle nostre vite ha riscontrato che esposizioni prolungate al rumore
possono causare tachicardia, variazione della pressione arteriosa e della
capacità respiratoria, gastriti, nausea, alterazioni del campo visivo
e della trasmissione degli impulsi nervosi. Possono generare inoltre aggressività,
emicrania, capogiri, inappetenza, difficoltà di concentrazione".
"Sono oramai più di 15 anni che RFI collabora al Treno Verde,
aiutando a rilevare dati importanti sullo stato delle nostre città
- ha sottolineato Mauro Moretti, Amministratore Delegato di RFI - Le centinaia
di misurazioni effettuate dall’Istituto Sperimentale di RFI sulla qualità
dell’aria e sull’inquinamento acustico nelle otto città
tappa del Treno Verde evidenziano preoccupanti aumenti di inquinamento acustico,
ben al di sopra dei livelli massimi consentiti. Un dato che ci deve far riflettere
e che– ha proseguito Moretti - ci deve indurre sempre più a considerare
il trasporto su ferro come elemento determinante per una inversione di tendenza.
RFI è un’impresa moderna ed innovatrice che ha voglia di migliorare
l’efficienza ambientale. Obiettivo della nostra attenzione alle politiche
ambientali è quello di partecipare e favorire lo "sviluppo sostenibile"
del sistema produttivo nazionale. La ferrovia – ha concluso Moretti
- tradizionalmente è un sistema di trasporto amico dell’ambiente.
E proseguiremo in futuro ad esserlo con gli investimenti che stiamo realizzando
sia sulle linee tradizionali che con l’Alta Velocità/Alta Capacità".
“Ogni giorno il servizio ferroviario regionale di Trenitalia sottrae
alle strade di tutto il Paese circa 500mila autovetture - ha dichiarato Roberto
Testore, Amministratore Delegato di Trenitalia -, garantendo così una
migliore qualità della vita e un efficace contributo alla riduzione
degli agenti inquinanti prodotti dal trasporto privato su gomma. Un contributo
apprezzato anche dai cittadini e dai clienti se si considera il costante aumento
di passeggeri nel trasporto ferroviario regionale. Negli ultimi tre anni l’incremento
medio di viaggiatori è stato del 6%; su alcune tratte, nell’ultimo
decennio, l’aumento ha conosciuto addirittura punte del 300%. Il rispetto
dell’ambiente – ha aggiunto Testore - si coniuga anche con la
convenienza economica: il costo del viaggio in treno è di circa 7 volte
inferiore a quello in auto. Su quello che è il percorso medio di un
pendolare (50 km) - ha concluso l’Ing. Roberto Testore - il costo del
viaggio in treno è di circa 3 euro mentre quello con un auto di media
cilindrata è di 20 euro (costo/chilometro 0,4 euro “dati Quattroruote
– febbraio 2005”)”.
Sul fronte dell’inquinamento atmosferico, la concentrazione delle polveri
sottili ha superato la soglia di allarme a Pisa (94 mg/m3), Brescia (55mg/m3),
Ferrara (53mg/m3) e Roma (57mg/m3) nonostante le condizioni metereologiche
favorevoli alla dispersione degli inquinanti atmosferici che hanno caratterizzato
i 40 giorni di viaggio.
In Italia l’emergenza smog continua, con il primato di Verona: dall'inizio
dell'anno i cittadini veronesi hanno respirato aria pulita solo in quattro
giorni superando per ben 75 volte il livello di PM10 consentito dalla legge,
segue Vicenza con 74 superamenti e Padova con 73. Negativa anche la situazione
di molte città lombarde e piemontesi, con Lodi a 66 superamenti, Milano
a 64, Brescia a 62, Cremona a 61, Bergamo a 60 e di Torino, a 66 superamenti.
Il pm10 da anni è considerato uno degli inquinanti più pericolosi
per la salute umana. Secondo la recente indagine Misa2 condotta dalle Università
di Firenze, Padova e Torino, i limiti fissati dalle direttive europee del
2010 riguardanti il PM10, se applicati, avrebbero contribuito ad evitare circa
900 decessi all'anno. L’aumento della mortalità cardiovascolare
si manifesta entro i 4 giorni successivi al picco di inquinamento e l’impatto
più forte riguarda la mortalità per cause respiratorie. Inoltre
i ricoveri sono maggiori nelle sedi in cui il traffico veicolare rappresenta
la sorgente principale di particelle sospese (informazione che viene desunta
dal rapporto tra NO2/PM10).
"L'emergenza smog - ha aggiunto Della Seta - non si arresta. Sono già
33 i Comuni italiani che hanno superato i 35 superamenti consentiti dalla
legge in un anno. Il governo si è dimostrato incapace ad affrontare
la questione. Non si può pensare di combattere lo smog solo con parole
e promesse. Ma i fondi messi a disposizione sono inadeguati per mettere in
atto nel nostro paese una politica di mobilità sostenibile degna di
questo nome. Altro che rinnovamento del trasporto pubblico. E lenta e inefficace
è anche l’azione delle amministrazioni locali. In molte città,
conclude Della Seta, Legambiente ha già diffidato i sindaci".
Il benzene è risultato alto a Palermo (13 mg/m3 ), Salerno (17 mg/m3)
e Roma (13 mg./m3), con valori preoccupanti considerando che è 10 mg/m³
il limite giornaliero previsto dalla legge per il 2005 e che è previsto
il raggiungimento graduale, entro il 2010, del limite di 5 mg/m³.
Al monitoraggio degli inquinanti atmosferici (CO, PM10, NO2, SO2 ,e O3) effettuati
dal Laboratorio mobile dell’Istituto Sperimentale di RFI si è
aggiunto quello degli Ipa che fortunatamente sono risultati fuori legge solo
a Roma, ma con un valore di 2,18 ng/m3, più del doppio del limite di
legge di 1ng/m3. Numerosi studio hanno dimostrato che gli Ipa una volta entrati
nel corpo umano per ingestione o inalazione, si diffondono rapidamente a causa
della loro elevata liposolubilità e sono fortemente cancerogeni.
I partner del Treno Verde 2005
"La collaborazione tra Energia e Legambiente per l’edizione 2005
del Treno verde è stato un passo naturale – ha detto Massimo
Orlandi, amministratore delegato Energia Spa – Rispettare l’ambiente
è sempre stato considerato da Energia un vantaggio competitivo oltre
che una scelta di responsabilità aziendale. Energia infatti produce
energia da fonti rinnovabili e con centrali a ciclo combinato alimentare a
metano ed è fortemente impegnata inoltre a fare informazione ecultura
sull’energia, promuovendo il risparmio energetico. La partnership con
Legambiente sul Treno verde ne rappresenta credo un esempio di successo".
"Questo primo viaggio a bordo del TrenoVerde – afferma Cesare Spreafico,
Direttore Generale del Corepla – si è rivelato particolarmente
interessante. La mostra itinerante ci ha permesso di entrare in contatto diretto
con gli studenti destinatari del ns. progetto scuola ed in particolare di
far toccare con mano le diverse fasi che vanno dalla raccolta differenziata
al riciclo e al recupero. Altrettanto importante è sttao l’incontro
con gli insegnanti che ci ha permesso di capire meglio, sentendo la voce dei
diretti interessanti, le loro esigenza in relazione ai nuovi programmi della
scuola. L’esperienza è stata positiva tanto che stiamo già
pensando a come migliorare il ns. intervento all’interno della prossima
edizione. Una delle prime idee è quella di intensificare gli incontri
con gli amministratori locali e con gli insegnanti."
(fonte legambiente)
In…Sicurezz@, 2005-03-24