Inquinamento Marino. Ancona - nuove strategie comuni per proteggere il Mare Adriatico.


Conclusi ad Ancona i lavori del convegno internazionale sull’inquinamento marino
ACCORDO ITALO-SLOVENO-CROATO: PREVENZIONE E GESTIONE DELLE EMERGENZE NEL MARE ADRIATICO
I lavori conclusivi della conferenza internazionale sull’inquinamento marino hanno contribuito a tracciare nuove strategie comuni per proteggere l’equilibrio ecologico del Mare Adriatico.
Anche se l’inquinamento accidentale marino richiama in modo particolare l’interesse del pubblico, gli scarichi delle navi sono le fonti principali di inquinamento del mare.
“Per queste ragioni – ha spiegato Roberto Patruno, direttore del Rempec, organismo dell’Onu designato ad affrontare il problema dell’inquinamento marino da navi nel Mediterraneo – l’accordo italo-sloveno-croato è una risposta ai rischi d’inquinamenti originati dalle flotte che navigano nell’area adriatica-ionica. L’accordo prevede uno strumento operativo da utilizzare nella gestione delle emergenze connesse con inquinamenti marini accidentali, ma anche nella definizione di azioni comuni nel campo della prevenzione degli inquinamenti. L’obiettivo è quello di ridurre il livello di rischio per l’ambiente e colpire il criminale fenomeno degli inquinamenti volontari nel bacino.”
All’interno del piano un capitolo di rilievo è quello riguardante la prevenzione effettuata attraverso il monitoraggio dell’ambiente marino, il controllo del traffico marittimo e la designazione delle zone di mare particolarmente sensibili. Il piano, nel suo insieme, conferisce al sistema la capacità di poter rispondere in maniera adeguata alla crescente esigenza di maggiore protezione dell’ambiente marino e costiero del bacino adriatico-ionico non mortificando le aspettative di crescita economica legate al trasporto, ma garantendo uno sviluppo sostenibile.
Anche Guido Matteini, referente Rempec, ha sottolineato che “la prevenzione è importantissima in quanto è un’attività finalizzata alla riduzione del rischio e delle emergenze. In Adriatico esistono traffici marittimi con direttrici preposte al commercio nazionale ed internazionale. Queste direttrici, che fungono da percorsi marittimi, necessitano di accurati sistemi di controllo perché le navi che le utilizzano trasportano diversi settori merceologici e quindi con impatti differenti di rischio”.
Per Roberto Danovaro, professore dell’Università Politecnica delle Marche, “la fragilità e la vulnerabilità dell’Adriatico dipendono dalla scarsa circolazione marittima determinata anche dalle barriere artificiali esistenti come le scogliere.”
Inoltre, il docente universitario ha voluto precisare che “il fenomeno delle mucillagini, noto fin dai primi anni dell’800, non è il prodotto solo del versamento nelle acque di polifosfati, ma dell’aumento della quantità organica riversata in mare a seguito della crescente urbanizzazione.”
“Siamo tutti consapevoli – ha spiegato l’assessore Ugo Ascoli a conclusione dei lavori del convegno - della complessità dei problemi legati all’inquinamento marino. Questi devono essere affrontati con la gestione allargata del territorio marino attraverso la cooperazione interregionale. Il salto di qualità che dovrà emergere nella cura dei territori può derivare da una gestione integrata delle aree costiere effettuata con un metodo di governo del territorio condiviso da tutti gli attori locali e anche attraverso la riprogettazione della produzione di beni e servizi compatibilmente con gli indicatori economici.
Nella società moderna è chiaro che i grandi problemi sociali e ambientali possono essere affrontati solo se c’è una concertazione vera degli obiettivi. Se per sviluppo sostenibile s’intende quello economico con la tutela delle condizioni ambientali, le parole d’ordine sono prevenzione, cooperazione e capacità d’intervento in emergenza.”
Proprio su quest’ultimo aspetto prenderà il via un master presso la Facoltà di Scienze dell’Università Politecnica delle Marche, che formerà una task force italo-croata pronta ad intervenire in caso di emergenze connesse con gli inquinamenti marini.
Inoltre, a termine dei lavori, si è proposto di creare un Segretariato Permanente ad Ancona in grado di coordinare tutte le attività necessarie per tutelare l’ambiente marino e garantire la sicurezza marittima.


Igiene, Prevenzione e Sicurezza nell’Ambiente di Vita e di Lavoro, 2004-11-05