Assicurazione Infortuni:
raccolta di firme per la presentazione di un disegno di legge su proposta
ANMIL
Parte il 10 ottobre la raccolta di firme per la presentazione di un disegno di legge di iniziativa popolare. Di seguito il comunicato.
Signori Giornalisti,
voi sarete forse meravigliati della iniziativa assunta oggi dall’Associazione
che ho l’onore di presiedere, che vanta una lunga tradizione di militanza
a tutela degli infortunati sul lavoro, portata avanti negli anni senza azioni
particolarmente eclatanti, ma con la forza delle competenza, dell’esperienza,
della ragione, e con la voce calma e tranquilla di chi sa sostenere le proprie
battaglie con sobrietà e compostezza.
Io non penso che la presentazione di una proposta di legge di iniziativa popolare
sia un atto che esca dalla nostra tradizione rivendicativa, anche se può
dare il senso – a chi ci conosce da tempo – dello stato di esasperazione
in cui versa la categoria che l’ANMIL-Onlus rappresenta, cioè
oltre 1 milione e 200 mila vittime di infortuni e malattie professionali
L’invalido del lavoro non ha più la giusta attenzione da parte
delle istituzioni. La normativa più recente rincorre finalità
specifiche e parcellizzate che spesso perdono di vista l’insieme del
sistema e, su questa nuova produzione normativa, non mancano le osservazioni
riferite al carattere contraddittorio di alcune disposizioni rispetto ai principi
ed agli obiettivi di fondo del carattere pubblico dell’assicurazione
infortuni.
Noi lo ribadiamo con forza: vogliamo la tutela sociale dei lavoratori contro
infortuni e malattie professionali. Qualunque altra impostazione assicurativa
potrebbe fare ricorso al mercato ed al privato, forse con maggiori caratteristiche
di economicità.
Le preoccupazioni finanziarie, le spinte aziendaliste, mal si conciliano con
il significato istituzionale della missione che incombe in capo all’assicurazione
obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro.
Non siamo solo noi – diretti interessati – a dirlo. E’ la
Corte dei conti che, molto recentemente, nell'adunanza del 9 luglio 2004,
ha riferito alle presidenze delle due Camere del Parlamento il risultato del
controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell’INAIL per gli esercizi
2001 e 2002.
La Corte dei conti sottolinea la necessità di una ridefinizione dei
rapporti con il Ministero della salute e con le Regioni nella logica di un’integrazione
operativa per la "presa in carico" del lavoratore infortunato e
per una puntualizzazione del ruolo dell'INAIL nel settore sanitario con riferimento
alla prevenzione, cura, riabilitazione e reinserimento del lavoratore che
costituiscono aspetti qualificanti di un'unica funzione.
L’Organo di controllo contabile segnala l’urgenza degli interventi
da esplicare nell'ambito organizzativo interno e soprattutto nei riguardi
del Parlamento e del Governo, per un adeguato ed effettivo superamento dell'attuale
disciplina del danno biologico, il cui carattere "sperimentale e transitorio",
oltre a non rispondere compiutamente alla previsione della delega legislativa,
non appare in sintonia con le più recenti acquisizioni giurisprudenziali
e soprattutto con le pronunce della Corte costituzionale fondate su una lettura
coordinata degli articoli 32 e 38 della Costituzione sulla tutela della salute
e sull'integrità del lavoratore.
Il concetto di “presa in carico dell’assicurato” è
stato già fatto proprio in sede amministrativa dall’Istituto
assicuratore ma comporta una profonda revisione, un diverso orientamento complessivo,
dell’intero sistema giuridico di intervento per i casi, appunto, di
infortunio sul lavoro e malattia professionale.
A questa esigenza di sistematicità si affianca quella di dare maggiore
spessore contenutistico e sostanza giuridica all’obiettivo della presa
in carico.
A questo fine, infatti, è pregiudiziale un assetto normativo che favorisca
un’effettiva continuità fra gli istituti giuridici in cui si
estrinseca la tutela e fra i corrispondenti interventi operativi rispetto
all’intero ciclo di vita del rischio, dal suo insorgere al suo concretizzarsi,
alla sua eliminazione come rischio, appunto, o come conseguenze che impediscono
il normale inserimento nei processi produttivi.
Il percorso storico dell’assicurazione infortuni nasce da un indennizzo
in capitale ed approda ad una generalizzata utilizzazione della rendita –
anche sulla base di esperienze di indennizzo in capitale che, in passato,
hanno poi richiesto un ulteriore intervento assistenziale – per un recupero,
da ultimo, della liquidazione in capitale per invalidità di grado ritenuto
non significativo in termini di danno patrimoniale. Una valutazione che l’ANMIL-Onlus
non può condividere, in quanto anche le piccole inabilità devono
essere costantemente seguite dall’INAIL, nel rispetto dei compiti di
istituto.
Ci preoccupa ancora di più il fatto che, per alcune categorie, come
gli artigiani, poi, si è giunti – con soluzione, peraltro, non
ancora tradotta in termini operativi – a livelli ancora più elevati
di invalidità da liquidare in capitale, nel presupposto di una maggiore
capacità di detti soggetti di mettere a frutto il capitale nell’ambito
dell’impresa artigiana, un’impostazione che rischia di vanificare
l’obiettivo di presa in carico e di non portare nessun contributo fattivo
al decollo in sicurezza del nuovo mercato del lavoro.
L’ANMIL intende confermare il privilegio per l’indennizzo in rendita,
a garanzia dell’interesse pubblico ad una tutela efficace dell’infortunato
che permea di sé l’intero sistema, come riconosciuto anche in
sede di Corte di Giustizia della Comunità Europea che ha subordinato
la legittimità del monopolio pubblicistico proprio alla presenza di
tale interesse pubblico.
Per questo l’ANMIL propone di riconoscere come “assicurazione
generale” l’assicurazione infortuni INAIL, con possibilità
di esonero nei casi espressamente previsti dalla legge, ovvero di integrazione
del trattamento base attraverso regimi convenzionali gestiti da organismi
specializzati e/o dalle parti sociali, con possibilità di intervento
in service dell’Istituto assicuratore od anche dallo stesso Istituto
assicuratore e flessibilità dei trattamenti generali per categorie
particolari.
La rendita INAIL, quindi, assolve ad una funzione indennitaria e ciò
esclude che si possa mantenere l’attuale divieto di cumulo diretto od
anche indiretto. La soluzione vigente – di intangibilità della
rendita, riducibilità della pensione di invalidità pro quota
– pur formalmente rispettosa del carattere risarcitorio della rendita,
nei fatti configura un divieto parziale di cumulo, privando l’infortunato
di quella quota di reddito “sociale” che gli spetterebbe in quanto
lavoratore, pur assicurato all’assicurazione generale obbligatoria per
invalidità e vecchiaia, ma divenuto anche invalido.
Altro tema che ci sta a cuore e che è presente nella proposta di legge
è quello di una nuova attenzione per i problemi delle famiglie dei
superstiti, che valorizzi l’impegno degli enti locali per un immediato
sostegno alle famiglie stesse. E’ noto al riguardo che la complessità
degli accertamenti per il riconoscimento del diritto alla prestazione non
sempre consente all’Istituto assicuratore di corrispondere le prestazioni
con la necessaria immediatezza. La media di attesa per la costituzione di
una rendita ai superstiti è di 14 mesi, durante i quali la famiglia
della vittima rimane senza reddito.
Da ciò sono derivate iniziative regionali volte a garantire un immediato
intervento assistenziale della Regione, salvo recupero dall’Istituto
assicuratore sugli “arretrati” di rendita sulla base peraltro
di iniziative sostanzialmente convenzionali. E’ opportuno, quindi, che
tali meccanismi trovino un riconoscimento legislativo esplicito che consenta
ad entrambi i soggetti pubblici interessati di provvedere con la massima tempestività
nel rispetto della funzione, assicurativa o assistenziale, di ciascuno.
Sono tanti i punti in cui bisogna intervenire per modificare, per limare,
per tagliare e dare coerenza alle diverse previsioni legislative; troppi punti,
tanto che l’unica soluzione possibile rimane ormai quella di un nuovo
testo unico, da adottarsi con un decreto legislativo emanato sulla base dei
principi e dei criteri direttivi che il Parlamento, esaminando anche la nostra
proposta di legge di iniziativa popolare, vorrà indicare al Governo.
Basta con gli interventi frammentari, con i ritardi, con le attese di veder
realizzati diritti fondamentali per i lavoratori infortunati e le loro famiglie:
l’ANMIL chiede l’impegno di tutti i lavoratori per raccogliere
le firme e portare in Parlamento un progetto che tutela veramente i diritti
di tutti, che previene, che cura, che accompagna chi rischia ogni giorno in
prima persona e non abbandona a sé stesse le vittime ed i superstiti.
Maggiori certezze, attuazione dei diritti, meccanismi più rapidi, procedure
più umane ed efficienti: obiettivi ormai ineludibili ed urgenti che
l’iniziativa di oggi dell’ANMIL vuol contribuire a segnalare e
che non possono essere più ignorati e passati in secondo piano.
Per questo l’ANMIL ritiene che una proposta organica, racchiusa in un
nuovo testo unico, debba trovare un valido appoggio in forme di convinta partecipazione
delle forze politiche e sociali che affianchino le iniziative già intraprese
dalle amministrazioni competenti, pur nel rispetto degli specifici ruoli e
funzioni.
Per avviare queste concrete forme di supporto l’ANMIL ha inteso predisporre
una prima bozza di proposta di riforma per richiamare l’attenzione di
tutti in termini di impegno sociale prima ancora che tecnico sull’intero
quadro di problemi che sono oggi sul tappeto e non consentono, come evidenziato
dagli Organi dell’INAIL, una compiuta presa in carico dei lavoratori
interessati.
Una proposta di riforma per i lavoratori, per la gente e, proprio per questo,
promossa sotto forma di disegno di legge di iniziativa popolare, catalizzatore,
attraverso le indispensabili firme, della attenzione e dell’impegno
dei lavoratori tutti.
Un segnale forte, quindi, che al di là del merito delle soluzioni ipotizzate
intende dare concreto sostegno all’opera che gli organi dell’Istituto
assicuratore stanno compiendo nelle sedi istituzionali.
Perché il sostegno sia pieno, però, l’ANMIL ritiene che
l’iniziativa debba essere condivisa dai rappresentanti sindacali dei
lavoratori, non tanto con una pedissequa rilettura del testo che si propone,
quanto con la formulazione di una proposta compiuta di riforma che, nell’esprimere
il punto di vista delle Organizzazioni sindacali, consenta poi al Governo
di attivare un conclusivo confronto per proposte che, a quel punto dovranno
essere doverosamente istituzionali, frutto di una meditata valutazione degli
uffici ed organi dell’Istituto nonché di conclusive scelte strategiche
del Ministro e dei suoi collaboratori.
Massima disponibilità, insomma, a discutere le proposte specifiche
e le impostazioni generali, purché peraltro sia ferma la convinzione
di tutti circa la necessità inderogabile ormai di un intervento riformatore.
Noi raccoglieremo le 50 mila firme a partire dal 10 ottobre, la 54a Giornata
delle vittime degli incidenti sul lavoro: ce la faremo in pochi giorni e porteremo
in Parlamento un provvedimento che non potrà essere cancellato dall’ordine
del giorno nemmeno a fine Legislatura e che, per Regolamento parlamentare,
dovrà essere esaminato ed abbinato ad ogni altro provvedimento che
affronterà tematiche affini.
Riteniamo, infine, che il tema dell’assicurazione infortuni non sia
distante da quello della riforma previdenziale, in quanto entrambe sono oggetto
di forte preoccupazione da parte dei lavoratori, che meritano invece attenzione
istituzionale, per poter esercitare la loro attività con serenità,
con sicurezza, con certezza del futuro.
Senza certezza del futuro il valore del lavoro, infatti, sembra diminuire
giorno dopo giorno, e con esso l’ideale etico cui si ispira.
Rivendico con orgoglio il ruolo etico che noi, vittime del lavoro, possiamo
e dobbiamo svolgere per richiamare Parlamento e Governo al loro dovere di
tutelare, educare, rispettare il valore del lavoro, sul quale si fonda la
prosperità dei popoli e trova radice la democrazia.
Igiene, Prevenzione e Sicurezza nell’Ambiente di Vita
e di Lavoro, 2004-09-20