Incendio Raffineria API. Ancona – la relazione di D’Ambrosio in Consiglio Regionale.
I lavori del Consiglio regionale, convocato per discutere sull'incidente avvenuto
alla raffineria Api mercoledi` 8 settembre, sono iniziati ricordando con un
minuto di silenzio Sebastiano Parisse, l'autista di 49 anni deceduto nel tragico
rogo. L'Assemblea ha inoltre augurato una pronta e completa guarigione a Nicola
Cilli, che ieri e` stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico all'ospedale
di Padova, e agli altri due feriti Mauro Cameruccio e Marcelo Jose` Pelaez.
Per una definitiva determinazione delle cause ed una ponderata ed esaustiva valutazione delle esatte dinamiche dell'evento, - ha affermato D'Ambrosio - occorrera` necessariamente attendere gli esiti definitivi delle indagini giudiziarie e tecnico/conoscitive in corso Allo stato attuale, le competenti strutture regionali dispongono di due distinte relazioni, la prima a cura del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Ancona e la seconda della Direzione di API Raffineria. Dopo aver richiamato le conclusioni del Comando provinciale dei Vigili del fuoco, il Presidente della Giunta ha sottolineato come le attuali oggettive incertezze circa le cause scatenanti siano tra i motivi che rendono impossibile in questa fase una esatta determinazione delle dinamiche dell'evento soprattutto per quanto concerne le fasi immediatamente precedenti l'incidente. L'autorita` competente alla verifica delle cause e delle dinamiche incidentali e` il Comitato tecnico regionale di prevenzione incendi. Fin dalla fase acuta dell'emergenza la struttura regionale e` stata presente sul posto con propri funzionari tecnici del Dipartimento Territorio e Ambiente, del Servizio Protezione Civile e dell' ARPAM. Anche grazie a cio` sara` possibile, nelle sedi opportune, valutare alcune specifiche attivita` e competenze del Gestore (adeguatezza del livello di allarme, sospensione dell'attivita` portuale, ed altri importanti aspetti).
Sul piano giuridico legale il decreto di rinnovo della concessione del 30/06/2003 prevede la possibilita` di emanare atti di formale diffida nei confronti di API raffineria, sia per il mancato rispetto in tutto o in parte di determinate prescrizioni tecniche, sia affinche` la stessa azienda realizzi ulteriori interventi finalizzati alla eliminazione o mitigazione del rischio.
In caso di perdurante inadempienza, potranno essere adottati i provvedimenti conseguenziali previsti dalla normativa vigente.
La complessa situazione ' ha poi proseguito D'Ambrosio - rende opportuno e urgente definire forme, tempi e contenuti per costruire una iniziativa unitaria della Regione e degli Enti locali interessati, sui seguenti argomenti:
- attuazione degli interventi mirati gia` previsti nel protocollo, idonei a garantire la sicurezza sul lavoro degli operatori dipendenti e di quelli 'esterni';
- creazione di uno specifico gruppo di lavoro permanente, composto dai vari soggetti competenti, per la effettuazione di controlli costanti e ripetuti sulla sicurezza degli impianti, sulla regolarita` dei processi produttivi e sulla sistematica effettuazione delle manutenzioni periodiche;
- verifica dell``efficacia del Piano di Emergenza Esterno, soprattutto per quanto concerne la diramazione delle informazioni alla popolazione.
Quanto accaduto conferma la fondatezza della decisione regionale del marzo 2000 di dichiarare l``area ad elevato rischio di crisi ambientale.
La Giunta e` intenzionata a proporre, per la sua approvazione entro il termine di questa legislatura, il Piano di Risanamento previsto dalla L.R. n. 6/2004.
Lo stesso dovra` prevedere un sistema coerente di azioni e di interventi necessari per la messa in sicurezza dell``area, nonche` di risanamento ambientale, compreso un sistema permanente di monitoraggio integrato a tutela della salute pubblica.
Cio` significa raccogliere nei prossimi giorni le osservazioni degli enti locali, in parte gia` pervenute, farne oggetto di valutazione tecnica e politica e procedere speditamente all``approvazione del Piano da parte del Consiglio regionale,
In questo ambito sara` necessario prevedere un intervento di breve termine, che riduca al minimo il rischio per l``utenza ferroviaria, poiche` forte e` la preoccupazione dei lavoratori e dei pendolari che quotidianamente utilizzano il treno nella tratta che attraversa la raffineria.
Infatti, in attesa di risposte di medio termine, sono comunque necessarie verifiche tecniche per eventuali ed efficaci interventi immediati di difesa passiva.
Il particolare e delicato contesto territoriale ed ambientale in cui opera la raffineria API, richiede anche sul breve-medio termine una corrispondente e congrua dotazione di risorse finanziarie da parte dei Ministeri competenti a sostegno del piano di risanamento dell`` area ad elevato rischio di crisi ambientale, ed in particolare di quelle zone urbane del comune di Falconara Marittima piu` prossime allo stabilimento.
E' ormai evidente secondo il Presidente della Regione Marche la necessita` di ridurre i tempi per il passaggio dagli attuali assetti economico-territoriali dell``area in questione ad altri, diversi e piu` compatibili con le esigenze locali e gli interessi strategici dello sviluppo delle Marche.
Per avere propri ed autonomi scenari di valutazione delle proposte di sviluppo industriale strategico, che entro la fine di quest``anno la societa` API deve presentare alla Regione Marche, e` certamente opportuno costruire e valutare attentamente ipotesi fattibili ed alternative di nuovi assetti economico-territoriali, che comprendano obiettivi di risanamento e di tutela ambientale, di mantenimento e sviluppo di occupazione specializzata, di qualificazione della produzione di energia.
La Regione per condurre tali analisi intende avvalersi di esperti qualificati in ambito nazionale ed internazionale che, sulla scorta di esperienze gia` attuate di riconversione di siti industriali complessi, possano supportare il dibattito locale e le proposte istituzionali.
In attuazione del Protocollo d``intesa tra Regione, Provincia di Ancona e API Raffineria sono state avviate negli ultimi mesi alcune attivita` tecnico-amministrative, che hanno coinvolto anche altri soggetti pubblici, tra cui l``Universita` Politecnica delle Marche e societa` di servizi.
Ci si riferisce a studi di fattibilita` ed elaborazioni tecniche anche di tipo progettuale in materia di teleriscaldamento, assetto idraulico e valorizzazione del fiume Esino, riutilizzo delle acque reflue del depuratore di Vallechiara. Questi tre ambiti operativi vedono, come previsto dal protocollo, il diretto coinvolgimento anche finanziario dell``azienda e operano su obiettivi comunque coerenti e molto avanzati di tutela dell`` ambiente e di innovazione in campo energetico.
La Giunta regionale tuttavia, in questa fase particolare, in cui e` certamente necessario verificare il quadro istituzionale dei reciproci rapporti, ritiene opportuno valutare la possibilita` di sospendere tali procedimenti in attesa dei necessari chiarimenti sulle cause dell``incidente e sulle nuove prospettive della sicurezza dello stabilimento API.
E' all'esame della competente commissione del Consiglio Regionale
' ha concluso D'Ambrosio - la Proposta di legge n. 231/04 'Norme relative
al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti'. Le stesse saranno operative
soltanto dopo la stipula di accordo di programma Regione Marche-Ministero
dell'Ambiente, che dovrebbe recare anche specifica copertura finanziaria,
almeno temporanea, delle attivita` tecnico-amministrative.
Igiene, Prevenzione e Sicurezza nell’Ambiente di Vita e di Lavoro, 2004-09-15