Lavoro Notturno:
nuove tutele per i lavoratori
Lavalutazione dello stato di salute dei lavoratori notturni
deve avvenire a cura e a spese del datore di lavoro, o per il tramite delle
competenti strutture sanitarie pubbliche o per il tramite del medico competente.
E’ quanto chiarito dall’art.1 comma e) del D.Lgs. n.213 del 19/07/2004,
nella nuova formulazione dell’art.14 comma 1) del D.Lgs. n.66 del 08/04/2003.
La violazione delle disposizioni di cui all'articolo 14, comma 1, e' punita
con l'arresto da tre a sei mesi o con l'ammenda da 1.549 euro a 4.131 euro.
-art.1 comma e) del D.Lgs. n.213 del 19/07/2004: …
e) il comma 1 dell'articolo 14 e' sostituito dal seguente: «1. La valutazione
dello stato di salute dei lavoratori notturni deve avvenire a cura e a spese
del datore di lavoro, o per il tramite delle competenti strutture sanitarie
pubbliche di cui all'articolo 11 o per il tramite del medico competente di
cui all'articolo 17 del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successive
modificazioni, attraverso controlli preventivi e periodici, almeno ogni due
anni, volti a verificare l'assenza di controindicazioni al lavoro notturno
a cui sono adibiti i lavoratori stessi»;
f) dopo l'articolo 18 e' inserito il seguente «Art. 18-bis.
Sanzioni 1. La violazione del divieto di adibire le donne al lavoro, dalle
24 alle ore 6, dall'accertamento dello stato di gravidanza fino al compimento
di un anno di eta' del bambino, e' punita con l'arresto da due a quattro mesi
o con l'ammenda da 516 euro a 2.582 euro. La stessa sanzione si applica nel
caso in cui le categorie di lavoratrici e lavoratori di cui alle lettere a),
b) c), dell'articolo 11, comma 2, sono adibite al lavoro notturno nonostante
il loro dissenso espresso in forma scritta e comunicato al datore di lavoro
entro 24 ore anteriori al previsto inizio della prestazione.
2. La violazione delle disposizioni di cui all'articolo 14, comma 1, e' punita
con l'arresto da tre a sei mesi o con l'ammenda da 1.549 euro a 4.131 euro.
3. La violazione delle disposizioni previste dagli articoli 4, comma 2, 3
e 4, e 10, comma 1, e' punita con la sanzione amministrativa da 130 euro a
780 euro, per ogni lavoratore e per ciascun periodo cui si riferisca la violazione.
4. La violazione delle disposizioni previste dagli articoli 7, comma 1, e
9, comma 1, e' punita con la sanzione amministrativa da 105 euro a 630 euro.
5. La violazione della disposizione prevista dall'articolo 4, comma 5, e'
punita con la sanzione amministrativa da 103 euro a 200 euro.
6. La violazione delle disposizioni previste dagli articoli 3, comma 1, e
5, commi 3 e 5, e' soggetta alla sanzione amministrativa da 25 euro a 154
euro. Se la violazione si riferisce a piu' di cinque
lavoratori ovvero si e' verificata nel corso dell'anno solare per piu' di
cinquanta giornate lavorative, la sanzione amministrativa va da 154 euro a
1.032 euro e non e' ammesso il pagamento della sanzione in misura ridotta.
7. La violazione delle disposizioni previste dall'articolo 13, commi 1 e 3,
e' soggetta alla sanzione amministrativa da 51 euro a 154 euro, per ogni giorno
e per ogni lavoratore adibito al lavoro
notturno oltre i limiti previsti.»;
g) all'articolo 19, comma 2, le parole: «e le disposizioni aventi carattere
sanzionatorio» sono soppresse.
Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara' inserito nella
Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E' fatto
obbligo a chiunque spetti di osservarlo e farlo osservare.
-Art. 14 del D.Lgs. n.66 del 08/04/2003, Tutela in caso di prestazioni
di lavoro notturno: 1. La valutazione dello stato di salute dei lavoratori
addetti al lavoro notturno deve avvenire attraverso controlli preventivi e
periodici adeguati al rischio cui il lavoratore e' esposto, secondo le disposizioni
previste dalla legge e dai contratti collettivi.
2. Durante il lavoro notturno il datore di lavoro garantisce, previa informativa
alle rappresentanze sindacali di cui all'articolo 12, un livello di servizi
o di mezzi di prevenzione o di protezione adeguato ed equivalente a quello
previsto per il turno diurno.
3. Il datore di lavoro, previa consultazione con le rappresentanze sindacali
di cui all'articolo 12, dispone, ai sensi degli articoli 40 e seguenti del
decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, per i lavoratori notturni che
effettuano le lavorazioni che comportano rischi particolari di cui all'elenco
definito dall'articolo 13, comma 3, appropriate misure di protezione personale
e collettiva.
4. I contratti collettivi di lavoro possono prevedere modalita' e specifiche
misure di prevenzione relativamente alle prestazioni di lavoro notturno di
particolari categorie di lavoratori, quali quelle individuate con riferimento
alla legge 5 giugno 1990, n. 135, e alla legge 26 giugno 1990, n. 162.
Consultare i D.Lgs.213/2004 e 66/2003 in allegato
Igiene, Prevenzione e Sicurezza nell’ambiente di Vita e di Lavoro, 2004-09-04