Controllo delle Utilizzazioni Forestali.
Ancona – presentato il primo rapporto annuale sulla risorsa bosco.
VERSO LA LEGGE FORESTALE CHE CONIUGA TUTELA AMBIENTALE E CRESCITA ECONOMICO-SOCIALE DEI CITTADINI DELLA MONTAGNA.
Il Corpo Forestale dello Stato ha controllato 2.400 cantieri di taglio: utilizzo sostenibile e basso tasso di illegalità. I dati verranno messi a disposizione delle CM e i cittadini potranno seguirne l’evoluzione.
E’ stato presentato il primo rapporto annuale relativo
al Controllo delle Utilizzazioni Forestali. Analisi che verrà periodicamente
aggiornata per monitorare l’attività di utilizzo della risorsa
bosco ed evitare illeciti e danni all’ambiente. Alla conferenza stampa
di presentazione, l’assessore alle aree interne Cataldo Modesti e Giampaolo
Baleani coordinatore del Corpo Forestale delle Marche.
Modesti ha detto che l’iniziativa rientra in una logica di valorizzazione
e tutela della risorsa bosco, che trova nella legge forestale, che verrà
presso discussa dal Consiglio regionale, la sua sintesi. L’asse portante
della legge, infatti, è l’equilibrio tra tutela ambientale, sviluppo
economico e sociale delle comunità locali, garanzia del mantenimento
di una residenzialità, indispensabile per garantire futuro alla montagna.
La risorsa bosco è cresciuta in maniera significativa negli ultimi
anni, passando dal 10%, all’attuale 26% della superficie regionale,
che insiste quasi totalmente nelle aree montane. Pertanto La Regione è
in linea con il Protocollo di Kyoto ed è stato calcolato che 300 milioni
di metri cubi di anidride carbonica vengono catturati dai boschi marchigiani.
Baleani si è soffermato in maniera particolare sul modello di collaborazione
che esiste nelle Marche tra Corpo Forestale, Regione, e enti locali, un modello
ha prodotto realizzazioni importanti, oltre che nella difesa dagli incendi
boschivi: censimento delle cave, carta forestale, e perimetrazione della superficie
percorsa dal fuoco, che consente di applicare l’imposizione del vincolo
della legge 353/2000, che vieta l’edificabilità nelle aree distrutte
dal fuoco. Questo modello – è stato ribadito – fa delle
Marche una regione leader (insieme alla Puglia): tanto che a novembre si terrà
proprio ad Ancona un Convegno nazionale con il Corpo Forestale per confrontare
questa esperienza con le altre Regioni.
Gabriele Guidi del Corpo Forestale ha riferito sui risultati dell’Analisi.
Sono 2393 i cantieri di taglio controllati dal Corpo Forestale dello Stato
durante la stagione silvana 2000-2001: i controlli sono stati eseguiti dai
Comandi Stazione Forestale delle Marche, nell’ambito di uno specifico
progetto di Polizia Forestale denominato “Controllo UTIL.FOR.”.
L’attività del C.F.S. ha permesso di mantenere nel settore un
elevato tasso di legalità a garanzia della conservazione dei boschi
marchigiani. Irregolarità nelle operazioni di taglio sono state accertate
solo nel 12% dei cantieri controllati, percentuale ulteriormente abbassata:
è del 7,7% nel periodo 2002-2003. Inoltre, in larghissima misura, si
tratta di irregolarità amministrative e, comunque, non in grado di
pregiudicare lo stato dei boschi interessati.
Lo standard operativo adottato dal C.F.S. e l’elaborazione di un software
dedicato hanno permesso l’archiviazione di un numero considerevole di
informazioni – circa 140.000 dati georiferiti-. Grazie all’esercizio
di una sua funzione tipica, come la Polizia Forestale, il C.F.S. è
in grado di restituire alla comunità regionale migliaia di informazioni
sul settore e di delineare alcune importanti linee di tendenza.
Fra queste si ricorda che una consistente quota dei boschi marchigiani –
il 76%- risulta al di fuori di qualsiasi circuito economico e gestionale ed
in fase di costante capitalizzazione di massa legnosa e di spessore ecologico;
tale tendenza unita all’evidente aumento della superficie forestale
regionale attesta il positivo stato di conservazione di tale risorsa.
La fabbrica di legna da ardere marchigiana, in altri termini, è concentrata
solamente sul 24% dei boschi della regione: l’attività produttiva
viene esercitata nel rispetto delle norme vigenti.
I dati dell’Analisi sono stati consegnati alla Regione e verranno resi
disponibili all’intera comunità regionale. Sarà possibile
accedere agli stessi da una qualsiasi postazione S.I.M. (Sistema informativo
della montagna) già operative presso le Comunità Montane e i
Comandi Stazione Forestale.
QUALCHE DATO TRATTO DALL’ANALISI
Il numero delle tagliate (3.744, diminuite di oltre 400 l’anno negli
ultimi 5 anni), la loro estensione totale (2.526 ettari, pari allo 0,98 %
della superficie boscata delle Marche), la loro dimensione media (0,67 ettari)
dimostra un utilizzo prevalentemente domestico, di bassissimo impatto; pertanto
si possono escludere nella regione sfruttamenti di tipo intensivo o “industriale”
capaci di degradare i boschi marchigiani. Il tasso di utilizzazione dell’incremento
legnoso periodico dei boschi (appena il 24 %), il positivo allungamento dei
turni di utilizzazione dei boschi (un taglio ogni 24 anni), la tendenza al
rilascio sempre maggiore di alberi a dote del bosco (peraltro, cosa significativa,
quasi mai dovuto), il tasso di illegalità piuttosto basso ( 12 % dei
2393 cantieri controllati) e la qualità degli illeciti (praticamente
tutti di carattere amministrativo), evidenziano la sostenibilità della
selvicoltura marchigiana ed il buon grado di conservazione delle risorse forestali.
RAPPORTO C.F.S.- REGIONE MARCHE
Compie 20 anni la collaborazione tra i due Enti per la tutela del territorio
I rapporti tra Corpo Forestale dello Stato e Regione Marche sono da sempre
improntati ad una forte e leale collaborazione in molte materie di competenza
fra cui Ambiente, Agricoltura, Protezione Civile, Urbanistica.
Ai settori tradizionali - lotta agli incendi boschivi, tutela del bosco, protezione
flora e fauna, paesaggio e assetto idrogeologico del territorio, si sono aggiunti
nuovi ambiti di attività, come per esempio il controllo sugli O.G.M.
Eccone alcune:
- censimento Cave dismesse, eseguito dal CFS nell’ambito del Piano Cave,
- redazione della Carta del rischio di incendio boschivo e l’accordo
sul Catasto delle aree boscate percorse dal fuoco;
- primo rapporto annuale sullo stato dei boschi marchigiani redatto dal CFS
sulla base della funzione di Polizia Forestale.
Collaborazione che vede coinvolti anche Comuni, Comunità Montane e
Province e che si è aggiornata ai mutamenti sociali e organizzativi
della comunità regionale.
In questi ultimi anni, infatti, la Regione, con un notevole impulso al decentramento
ha attuato un rilevante processo di riorganizzazione, attribuendo alle Comunità
Montane ed alle Province la competenza in vari settori, che in precedenza
gestiva direttamente, anche tramite il C.F.S.; d’altra parte il C.F.S.
ha visto riaffermate le sue funzioni di polizia ambientale e forestale sancite
da ultimo con la recentissima legge n. 36/04 “Nuovo ordinamento del
Corpo Forestale dello Stato” .
Tali processi, nelle Marche, sono stati efficacemente interpretati e resi
operativi, all’insegna di alcuni concetti chiave: univocità della
competenza, separazione fra competenze autorizzative e competenze di controllo
ma dialogo tra le stesse, dialettica istituzionale, scambio di informazioni.
La collaborazione tra Regione Marche e C.F.S. è regolata da una convenzione
che proprio nel 2004 compie 20 anni.
La convenzione del 1984, sottoscritta in un contesto istituzionale e funzionale
profondamente diverso, è ora in corso di aggiornamento per adeguarla
alle più recenti misure organizzative e funzionali.
INCENDI BOSCHIVI. DIMINUISCE IL NUMERO E LA SUPERFICIE PERCORSA
DAL FUOCO.
A margine della conferenza stampa di Regione e Corpo Forestale dello Stato
sulla risorsa bosco, sono stati forniti alcuni dati sugli incendi boschivi.
Nel periodo 1 gennaio-31 agosto di quest’anno si sono verificati 38
incendi che hanno coinvolto un totale di 54,49 ettari di superficie boscata.
Un dato questo sensibilmente minore di quello dello stesso periodo dell’anno
scorso: 98 incendi con 201,33 ettari di superficie boscata distrutta dal fuoco.
La tendenza è quella di un andamento decrescente degli incendi. L’anno
più critico nell’ultimo decennio è stato il 1994 con 159
incendi e 622 ettari di bosco andati in fiamme.
I buoni risultati raggiunti sono il frutto di una collaborazione sul territorio
tra le diverse istituzioni, il Corpo Forestale e altri, i Vigili del Fuoco
in primo luogo.
I danni maggiori in questa stagione si sono verificati in due casi: a Fiuminata
(MC) dove sono stati distrutti 38 ettari di bosco e a Colle San Bartolo (PU)
con 3,5 ettari distrutti, episodio di grande impatto per la sua vicinanza
ad centro abitato. Entrambi gli episodi sono di natura dolosa.
Igiene, Prevenzione e Sicurezza nell’Ambiente di Vita
e di Lavoro, 2004-09-08