Banca Dati per governare il territorio.
Ancona - rilievo topografico e censimento dei fiumi marchigiani
Migliorare la conoscenza e la gestione del territorio attraverso
un censimento aggiornato dei fiumi di rilievo regionale. È quanto è
stato realizzato dalla Regione Marche, che ha monitorato i principali 77 corsi
d’acqua esistenti, interessanti la quasi totalità dei comuni
marchigiani. L’indagine ha rilevato i profili topografici delle aste
fluviali e le opere idrauliche esistenti nelle zone montane. Complessivamente
i fiumi sono stati scandagliati per 1.490 chilometri, con una verifica accurata
che ha riguardato 4.729 sezioni, e sono stati rilevati i dati di 1.471 manufatti
(opere idrauliche, dighe, impianti idroelettrici), realizzati nella parte
montana dei corsi d’acqua.
I risultati dell’indagine sono stati presentati, alla stampa e alle
amministrazioni locali (Province e Comuni), dall’assessore regionale
ai Lavori Pubblici, Cataldo Modesti.
“La Regione Marche – ha sottolineato l’assessore –
ha promosso questa campagna per definire le caratteristiche idrauliche dei
bacini rilevati. Il risultato, di elevato valore tecnico e scientifico, costituisce
un traguardo notevole per la Regione, ora in possesso di informazioni dettagliate
sui principali fiumi che consentono non solo un’oculata pianificazione,
ma anche una mirata progettazione dei piani di bacino e una coerente gestione
economica del patrimonio demaniale”. Una banca dati necessaria, è
stato rimarcato, per programmare ogni ulteriore intervento e per valutarne
la fattibilità, tecnica e idraulica. Grazie al lavoro realizzato, secondo
Modesti, “oggi le Marche possono collocarsi tra le regioni italiane
più avanzate nel settore della gestione idrogeologica del territorio”.
Una posizione che sarà ulteriormente consolidata, a partire dal prossimo
mese di settembre, quando la Giunta regionale presenterà, in Consiglio,
lo studio sulla gestione delle coste. L’arretramento delle spiagge,
infatti, è anche conseguenza della scarsità del trasporto solido
dei fiumi, segnalata anche dai dati geometrici acquisiti analizzando i profili
dei corsi d’acqua studiati, alcuni dei quali manifestano erosione dei
fondali.
Gli aspetti tecnici del censimento sono stati illustrati dall’ing. Vincenzo
Marzialetti, del Dipartimento Territorio della Regione. “I dati raccolti
rappresentano una base conoscitiva utile per i privati e gli enti pubblici
che hanno competenze nella gestione, nel controllo e nella vigilanza del territorio.
Le informazioni potranno essere incrementate con il contributo degli enti
locali e delle Province, ai quali sarà consentito di aggiornare i dati
regionali con le informazioni sulle nuove opere idrauliche autorizzate”.
L’indagine è stata coordinata dalla Regione e i rilievi suddivisi
in quattro lotti di dimensione provinciale, per garantire un’uniformità
dei risultati. Sono già stati testati quelli scaturiti dagli appalti
delle province di Ancona (21 fumi) e Pesaro-Urbino (12 fiumi), in fase di
collaudo quelli di Macerata (23 corsi d’acqua) e di prossima ultimazione
quelli di Ascoli Piceno (21 alvei coinvolti).
Il censimento delle opere idrauliche nelle zone montane, finanziato con i
fondi del terremoto, ha riguardato i fiumi: Metauro, Cesano, Misa, Esino,
Musone, Potenza, Chienti e Aso.
I rilievi consentono ora di individuare le aree esondabili, redigere i piani
di bacino, predisporre progetti di sistemazione idraulica, disporre di un
archivio utile per le amministrazioni interessate, collegare ogni opera alla
relativa concessione.
Igiene, Prevenzione e Sicurezza nell’Ambiente di Vita
e di Lavoro, 2004-07-31