|   "Gli assessorati alla formazione professionale delle Regioni hanno 
        elaborato una proposta in ordine agli indirizzi ed ai requisiti minimi 
        dei corsi di formazione per RSPP…" Gli assessorati alla formazione professionale delle Regioni hanno elaborato 
        una proposta in ordine agli indirizzi ed ai requisiti minimi dei corsi 
        di formazione per Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione 
        in base alle indicazione del D. Lgs. 195/03. Si tratta di una proposta, articolata e complessa, che deve essere discussa 
        ed approvata in sede di Conferenza Stato Regioni. Ma prima di questa approvazione 
        vi è un altro passaggio interno alle stesse Regioni con la messa 
        a punto di una proposta unica condivisa sia dagli Assessorati alla Formazione 
        Professionale sia da quelli alla Sanità.
 Le posizioni dei rispettivi Assessorati non sono univoche, soprattutto, 
        dopo l’entrata in scena della Formazione Professionale che rivendica 
        competenze non delegabili solo al settore della Sanità.
 La questione, se a prima vista può aver generato un certo ritardo, 
        deve però essere vista anche per i suoi aspetti positivi. Le competenze 
        specifiche del settore “sanità”, che tramite le ASL 
        si occupano della salute nei luoghi di lavoro, vengono così ad 
        integrarsi con quelle del settore “formazione” che possiede 
        capacità e professionalità progettuali in ordine sia ai 
        corsi sia all’individuazione dei soggetti formatori.
 E’ prevista una riunione tecnica delle Regioni per la metà 
        di maggio nel corso della quale dovrebbe scaturire la proposta definitiva 
        da sottoporre all’approvazione della Conferenza.
 La proposta in discussione ha preso in esame: a)i percorsi formativi
 b)la verifica e la valutazione dell’apprendimento
 c)i soggetti formatori
 I percorsi formativi, come già noto, sono a struttura modulare: 
       Modulo “A” per RSPP e Addetti: la proposta indica un corso di base che può avere durata di 24 
        o 32 ore.
 L’ipotesi delle 32 ore discende dalla lettura del DM 16.01.1997 
        che ne prevede contenuti e attività formative sia in ordine al 
        datore di lavoro che al rappresentante dei lavoratori.
 La proposta merita particolare interesse laddove, all’elenco tradizionale 
        delle materie, definisce come RSPP o APSS dovranno, dopo aver frequentato 
        il Modulo “A”, essere in grado di:
 1.saper costruire un processo condiviso sulla sicurezza che si basi sulla 
        relazione tra più soggetti;
 2.saper instaurare un clima cooperativo;
 3.saper elaborare una valutazione dei rischi con una corretta analisi 
        e quantificazione degli stessi;
 4.saper programmare le misure tese a migliorare i livelli di sicurezza;
 5.saper effettuare le misure per la minimizzazione dei rischi in relazione 
        al progresso tecnico;
 6.saper avviare iniziative di carattere formativo e informativo in misura 
        adeguata e sufficiente formazione, al fine di permettere al singolo lavoratore 
        di ottenere, all’interno di un sistema di formazione continua, comportamenti 
        adeguati.
 Modulo “B” per RSPP e Addetti: la proposta indica una corso adeguato alla natura dei rischi presenti 
        sul luogo di lavoro e relativi alle attività lavorative che può 
        avere una durata variabile da 60 ore a un massimo di 72 ore.
 Una ipotesi di corsi viene correlata alla natura dei rischi (alto, medio 
        basso) e la durata del Modulo è definita in relazione all’entità 
        ed alla natura del rischio determinato sulla base di una tabella che accorpa 
        i settori per attività lavorative (es. rischio basso=20 ore, rischio 
        medio=40 ore, rischio alto= da 64 a 72 ore).
 I principali argomenti da trattare in questo modulo di natura prevalentemente 
        tecnica sono:
 -Aggiornamenti legislativi
 -I lavori in appalto
 -L'applicazione della legge 494
 -Il rischio rumore
 -Movimentazione dei carichi con mezzi meccanici
 -La movimentazione manuale dei carichi
 -I dispositivi di protezione individuale
 -Microclima: polveri e fumi
 -Agenti cancerogeni e mutageni, olii e solventi
 -Il rischio da incidente stradale
 -Qualità - sicurezza – ambiente: l’utilità di 
        una gestione integrata
 -Il servizio antincendio: redazione del piano e organizzazione delle squadre
 -La valutazione dei rischi: redazione e aggiornamento del documento
 -La rete delle informazioni: come e dove raccogliere le informazioni necessarie 
        con l’utilizzo di Internet
 Modulo “C”: la proposta indica un corso solo per la figura di RSPP che può 
        avere durata di 24 ore al termine del quale i RSPP dovranno essere in 
        grado di approfondire i fattori di rischio per la salute presenti in azienda 
        e nelle attività della propria macro-categoria economica-produttiva:
 1.identificando le fonti e le misure di prevenzione rispetto a:
 a.fattori di rischio psicosociale
 b.fattori di rischio ergonomico
 2.riconoscendo il ruolo e la dinamica delle relazioni sindacali
 3.riconoscendo il ruolo, gli strumenti, i rischi e le opportunità 
        dei processi di comunicazione aziendale
 4.riconoscendo le modalità per organizzare e gestire a livello 
        tecnico-amministrativo il sistema di prevenzione e sicurezza aziendale 
        nel tempo
 "Gli obiettivi ed i contenuti dei singoli moduli rappresentano la 
        base per la definizione di un sistema di verifica degli apprendimenti 
        e di certificazione delle competenze e riconoscimenti dei crediti formativi…" Verifica e valutazione dell’apprendimento. Gli obiettivi ed i contenuti dei singoli moduli rappresentano la base 
        per la definizione di un sistema di verifica degli apprendimenti e di 
        certificazione delle competenze e riconoscimenti dei crediti formativi.
 E’ proposta una valutazione intermedia al termine del Modulo A (base), 
        obbligatorio per tutte le classi di attività lavorative e propedeutico 
        agli specifici moduli di specializzazione, i partecipanti devono conseguire 
        l’idoneità alla prosecuzione del corso mediante test di accertamento 
        delle conoscenze acquisite. Tale idoneità, una volta conseguita, 
        resta valida per tutti i percorsi formativi successivi e relativi alle 
        diverse specializzazioni.
 Durante lo svolgimento Modulo B (specializzazione) il livello di apprendimento 
        e la relativa idoneità al proseguimento del percorso formativo 
        verranno controllati tramite verifiche intermedie strutturate (test e/o 
        soluzione di casi).
 La valutazione finale può basarsi sulla somministrazione di due 
        prove così strutturate:
 -Simulazione significativa al fine di misurare le competenze tecnico professionali 
        (come da standard formativi minimi) in situazione lavorativa durante l’esecuzione 
        di compiti coerenti con l’attività di RSPP e ASPP;
 -Colloquio e/o test finalizzati, per entrambe le figure, ad approfondire 
        il possesso delle competenze tecnico professionali acquisite con particolare 
        riferimento ai risultati della prova di simulazione e per il RSPP anche 
        a valutare le competenze organizzative, gestionali e relazionali.
 Nell’ambito dello stesso tipo di qualificazione (RSPP o ASPP) deve 
        essere possibile ottenere la qualifica per classi diverse senza ripetere 
        la formazione in moduli già acquisiti in altra classe.
 Al termine del corso viene rilasciato un Attestato di frequenza con profitto. 
        Tale titolo presuppone la valutazione finale d’idoneità e 
        la frequenza non inferiore all’80%.
 I soggetti formatori Oltre ai soggetti istituzionali previsti dal D.Lgs. 195/03 ulteriori soggetti 
        formatori verranno definiti in sede di Conferenza. La proposta delle Regioni 
        propone l’adozione dei seguenti criteri
 Accreditamento degli enti formatori in conformità al modello di 
        accreditamento definito in ogni Regione e Provincia autonoma ai sensi 
        del D.M. 166/01.
 a)Dimostrare di possedere esperienza almeno quadriennale maturata in ambito 
        di prevenzione e sicurezza sul lavoro.
 b)Dimostrare di disporre di docenti con esperienza almeno biennale in 
        materia di prevenzione e sicurezza sul lavoro.
 Considerazioni conclusive In questa sintesi è stata presentata la proposta delle regioni 
        che, anche a seguito di consultazioni con le parti sociali, presenta elementi 
        di novità apprezzabili ed utili. La modularità del sistema 
        corsuale ed i crediti formativi ne testimoniano una novità in linea 
        con la formazione superiore universitaria e sanitaria (vedi ECM).
 Un altro aspetto di notevole importanza è dato dalla metodologia 
        del sistema che si pone l’obiettivo che devono raggiungere i RSPP 
        e non una mera elencazione di materie di insegnamento.
 Ci pare di cogliere in questo senso una svolta importante laddove la formazione 
        punta al raggiungimento di un obiettivo e non solo all’esecuzione 
        delle regole. In questo senso sono apprezzabili sia i momenti di verifica 
        che della valutazione dell’apprendimento nonché il sistema 
        dell’accreditamento per i soggetti formatori.
 Una debolezza, forse solo una lacuna momentanea, invece la troviamo negli 
        strumenti didattici e nelle metodologie dell’insegnamento. La proposta, 
        in questo senso, ci appare statica dotata di scarsa flessibilità 
        e non aperta all’innovazione. Basti pensare al grande processo formativo 
        rappresentato dall’utilizzazione di internet e della multimedialità. 
        Del resto, poi, va proprio dato atto alle Regioni di aver avviato con 
        lungimiranza e successo la Formazione a Distanza che può rappresentare 
        un’ulteriore sviluppo della cultura della sicurezza sul lavoro. 
        (p.l.)
 (fonte: punto sicuro)
 Igiene, Prevenzione e Sicurezza nell’ambiente di Vita e di Lavoro, 
        2004-05-07
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