In…sicurezza nei luoghi di lavoro.
i numeri dell’in…sicurezza.

Secondo le stime recenti, 6000 persone muoiono in media ogni giorno nel mondo a causa di incidenti sul lavoro o di malattie professionali. Complessivamente la cifra dei morti per infortuni sfiora i 350.000 casi, 22.000 dei quali bambini; il 50% degli infortuni sul lavoro mortali si verifica nel settore agricolo.
Ogni anno 270 milioni di persone sono coinvolte in incidenti sul lavoro e circa 160 milioni sono affette da malattie correlate al lavoro. In un terzo di questi casi le malattie comportano la perdita di 4 o più giorni lavorativi.
Riguardo alle sostanze tossiche, tema che con mobbing e malattie professionali respiratorie è tra gli aspetti presi in esame, si stima che siano circa 440.000 i lavoratori che ogni anno vengono uccisi da sostanze tossiche; solo l’amianto provoca 100.000 morti.
Le conseguenze economiche sono rilevanti, la perdita a livello mondiale attribuibile ai costi generati da incidenti, decessi e malattie professionali è pari al 4% del PIL mondiale (1251353 milioni di dollari USA).
Va ricordato, dunque, il ruolo fondamentale della prevenzione.
Promuovere, a tutti i livelli, una forte cultura della sicurezza basata sulla prevenzione costituisce il metodo più efficace per ridurre il numero degli incidenti e delle malattie correlate al lavoro. Per questa ragione occorre una Strategia Globale che metta a disposizione di governi, datori di lavoro e lavoratori un insieme di strumenti concreti di prevenzione intesi a rafforzare i sistemi nazionali di salute e sicurezza sul lavoro.
In Italia negli ultimi anni si è registrato un calo degl infortuni sul lavoro. La diminuzione degli infortuni non può però far rallentare la nostra azione, che deve sempre tendere a far crescere in tutti gli ambienti di vita e di lavoro una vera cultura della sicurezza.
Occorrono anche iniziative informative/formative in special modo nei riguardi dei lavoratori immigrati, il cui indice di frequenza infortunistica è decisamente più alto rispetto a quello degli altri lavoratori (55,6 contro 43,2 per ogni 1000 occupati)”.

Igiene, Prevenzione e Sicurezza nell’Ambiente di Vita e di Lavoro, 2004-05-03