Bonifica siti inquinati
il termine per l'autodenuncia slitta a gennaio

La bonifica e il recupero ambientale dei siti inquinati slitta ancora. Per arginare il grave fenomeno il legislatore, con il decreto ministeriale n.471 del 25 ottobre 1999, aveva dettato il regolamento per definire criteri, procedure e modalità della messa in sicurezza, bonifica e ripristino dei siti inquinati, in esecuzione dell'art.17 del D.L.vo n.22 del 5 febbraio 1997. Il provvedimento, necessario ed atteso, aveva concesso sei mesi di tempo (con scadenza 16 giugno) per l'autodenuncia sullo stato dell'inquinamento pregresso, da presentare al comune, alla provincia e alla regione. I proprietari di siti inquinati, autodenunciandosi, possono beneficiare delle agevolazioni procedurali per il ripristino previste dal D.M.471/99 ed evitare pesanti sanzioni in caso di eventuale controllo dell'autorità competente. Purtroppo nessuna impresa ha presentato domanda perché gli operatori lamentano la mancanza di agevolazioni finanziarie, contabili e fiscali. Per questi motivi la scadenza è stata differita al 1° gennaio 2001 con il decreto legge 160/2000 (pubblicato sulla G.U. del 17 giugno n.140). Le imprese avranno quindi qualche mese in più per decidere ed il legislatore potrà rivedere gli aspetti oggetto della contestazione. Il tutto a svantaggio dell'ambiente con il continuo degrado costituito dall'indiscriminata produzione dei rifiuti e dalle discariche abusive che inquinano l'aria, il terreno e compromettono le falde acquifere. Ma il ministro Bordon, intervistato dalla RAI, ha dichiarato che questa proroga servirà per rivedere alcuni aspetti del D.M.471/99 ed evitare che la bonifica dei siti si facesse come chi pulisce la casa nascondendo i rifiuti sotto il tappeto. Staremo a vedere, E' certo che la situazione non ammette ulteriori rinvii e deve essere tenuta sotto stretto controllo dalle autorità competenti.

Pietro Lucadei

ambiente, prevenzione e sicurezza - S. Benedetto T., 2000-07-01