Una ulteriore chiarezza sul problema della sicurezza nei
luoghi di lavoro, e in special modo nei cantieri, è stata fatta
dall'Autorità in merito ad alcuni dubbi interpretativi della legge
quadro sui lavori pubblici 109/94, modificata dalla 415/98, che all'art.
31 comma 2 recita: "
gli oneri relativi ai piani per la sicurezza,
previsti dalla direttiva cantieri 494/96, vanno evidenziati nei bandi
di gara e non sono soggetti a ribasso d'asta." I dubbi erano nati
nell'attesa del regolamento di attuazione, previsto al comma 1 del suddetto
art. 31, che ancora deve essere emanato e che dovrà chiarire anche
le modalità per gli oneri relativi alla sicurezza tenendo conto
delle recenti modifiche ed integrazioni alla 494/96 previste dal D. Lgs.
528/99. In sintesi quindi l'Autorità ha precisato che le pubbliche
amministrazioni, anche in assenza ed in attesa del regolamento, devono
evidenziare gli oneri per la sicurezza, calcolati mediante tecniche di
computo tradizionali, e non eludere quanto previsto dall'art. 31 comma
2 della 109/94, pena l'annullamento della gara. Fino ad ora ci si era
limitati infatti ad indicare un importo fittizio, e non frutto di calcoli
accurati caso per caso, con ripercussioni negative sui lavoratori. Appunto
per garantire la sicurezza sul lavoro l'Autorità ha ribadito che
tali oneri devono essere previsti in un capitolato a parte e non assoggettabile
a ribasso d'asta. Ora si spera che con questa nota e con le recenti novità
alla 494/96 dettate dal D. Lgs. 528/99 diventino operativi i piani per
la sicurezza che devono essere trasmessi prima dell'inizio dei lavori
agli organi addetti alla vigilanza. Alla compilazione dei piani sulla
sicurezza, redatti secondo quanto previsto dall'art.4 della 626/94, sono
tenute tutte le imprese, anche familiari e anche nel caso in cui nel cantiere
operi una sola azienda. Ci si aspetta anche che finalmente il legislatore
emani il tanto famoso quanto atteso regolamento previsto dall'art. 31
comma 1 del 109/94, per non alimentare più dubbi interpretativi
le cui conseguenze ricadono spesso sulla pelle dei lavoratori.
Pietro Lucadei
S. Benedetto T., 24 feb. 00
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