Molte sostanze polverizzate sono causa di esplosioni e tra queste, anche
se il rischio è quasi sempre trascurato, troviamo la polvere di
legno. Le norme CEI distinguono due grandi categorie di polveri: quelle
elettricamente conduttrici e quelle elettricamente non conduttrici. Anche
se è evidente che le prime sono più pericolose è
un grave errore trascurare queste ultime. Certo deve esistere anche affinità
chimica tra sostanze ed ossigeno per avere l'esplosione ma tale affinità
potrebbe non essere sufficiente con la sostanza allo stato solido ed essere
elevatissima allo stato di polvere. Questo perché assume notevole
importanza la granulometria che aumenta le superfici di contatto per l'innesco
e l'esplosione. In genere si parla di sostanza in polvere quando la granulometria
delle particelle è inferiore ai 0,2 millimetri. Affinché
si verifichi l'esplosione occorre poi una combustione simultanea di molte
particelle per cui entrano in gioco anche la loro concentrazione e la
pressione atmosferica. Sappiamo tutti che nella lavorazione del legno
oltre ai trucioli si producono anche polveri finissime ed estremamente
reattive con un basso limite inferiore di infiammabilità e con
energia minima di accensione. Senza addentrarci in argomenti strettamente
tecnici ci limitiamo a considerare il tipo e le modalità migliori
per l'aspirazione delle polveri. Negli ambienti nei quali si effettuano
lavorazioni del legno non è detto che un impianto di aspirazione
generale sia la migliore soluzione, anzi è controindicata. La formazione
della polvere avviene in corrispondenza dei macchinari in funzionamento
e, quindi, è più idonea una aspirazione localizzata con
bocche vicine agli attrezzi che danno origine alla segatura. Per ridurre
al minimo la pericolosità nell'ambiente occorre poi che l'aspirazione
sia continuativa durante tutte le fasi di lavoro e che all'inizio di ogni
turno, prima che le macchine entrino in funzione, deve essere attivato
il sistema di aspirazione per asportare l'eventuale polvere depositata.
Nell'organizzazione del lavoro è necessario disporre le macchine
per la lavorazione del legno tutte in uno stesso ambiente con compartimentazione
rispetto agli altri ambienti confinanti.
Pietro Lucadei
Ambiente, prevenzione e sicurezza - S. Benedetto T., 09 mar 00
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