Benzina Verde? No Grazie.
Allarme Mtbe

 

Qualche anno fa sembrava che la benzina verde avesse risolto il problema dell'inquinamento dovuto al traffico veicolare ma le cronache di questi giorni confermano che purtroppo così non è. Il Mtbe (methil tertiary butil ether), composto ossigenato impiegato come additivo in sostituzione del piombo, oggi desta allarme perché ritenuto cancerogeno. Negli Stati Uniti hanno verificato che il Mtbe, oltre all'inquinamento ambientale dell'aria e del suolo, ha provocato la contaminazione dell'acqua. Per questo motivo, in Italia, il ministro dell'ambiente Ronchi ha incaricato l'ANPA (l'agenzia nazionale per la protezione ambientale) per far luce su questo composto mentre l'Emilia Romagna si è mossa per prima e l'ARPA (l'agenzia regionale per la protezione ambientale) ha analizzato l'acqua di parecchi pozzi per controllare l'eventuale inquinamento delle falde. I primi risultati parlano di assenza di tracce inquinanti ma si deve considerare che la profondità delle falde varia con le caratteristiche del territorio e dobbiamo attendere il completamento delle analisi, anche da parte delle altre regioni, per vedere se viene superato il limite critico di 20 microgrammi di Mtbe per litro. Gli ambientalisti giustamente hanno fatto la voce grossa con un esposto, indirizzato ai Ministeri dell'Ambiente e della Sanità oltre che all'ANPA e all'Istituto Superiore di Sanità, per sollecitare verifiche e risposte in tempi brevi. Ma già fin dal primo impiego i ricercatori, anche italiani, avevano confermato la pericolosità di questo additivo ed ora è chiaro che si debbono cercare altri composti, con una sperimentazione seria prima dell'impiego per non rischiare di sostituire il Mtbe con un altro più pericoloso. Nel frattempo privilegiare altre forme di trasporto e di propulsione: non basta certo eliminare le auto con marmitte non catalitiche o bloccare il traffico domenicale nelle città. E anche se sono stati stanziati oltre 65 miliardi, con un decreto del ministro dell'ambiente del 25.01.2000, per il cofinanziamento ai comuni interessati alle "domeniche ecologiche", occorre guardare verso motori ibridi, auto elettriche con costi più bassi e l'utilizzo di carburanti meno inquinanti quali metano e gpl se vogliamo ridurre le emissioni nocive.


Pietro Lucadei

S. Benedetto T., 27gen 2000