Anche il legislatore si è mosso in ritardo. La legge
è la 144 del 17 mag 1999 e con l'istituzione dei "CEP 2000"
presso ogni Prefettura ha creato una fitta rete di centri di responsabilità
cui devono fare riferimento tutti gli enti che gestiscono i cosiddetti
"servizi di convivenza". Servizi cioè che richiedono
continuità perché se così non fosse sarebbe a rischio
la qualità della vita e, in alcuni casi, la vita stessa. Oggi tutto
è informatizzato e se gli strumenti non sono resi idonei ad affrontare
il cambio di data si rischia il collasso. Certamente la sanità
non può permetterselo perché ha a che fare con la salute
e con la vita delle persone. Elaborare al più presto quindi i piani
di emergenza e continuità per aggirare l'eventualità di
un blocco, anche parziale, dei sistemi informatizzati. Dove non è
possibile intervenire predisporre soluzioni alternative, magari recuperando
vecchi sistemi meccanici di riserva. Facciamo un esempio rimanendo in
ambito ospedaliero: per affrontare l'eventuale mancanza dell'erogazione
del metano occorre ripredisporre per il funzionamento delle caldaie con
il gasolio per non mettere a rischio tutto l'apparato per la sterilizzazione,
ecc. I piani di continuità e di emergenza sono pertanto una cosa
seria, reale e non un adempimento burocratico. Anche qui comunque occorre
procedere per gradi di priorità. Se un dispositivo informatico
ha meno di tre anni la priorità sarà minima perché
gli ultimi immessi sul mercato sono predisposti per affrontare il cambio
data. Se un sistema ha più di tre anni occorre fare due distinzioni:
a) nel caso che il presidio sia collegato alle cure essenziali e/o alla
vita del paziente la priorità dovrà chiaramente essere massima
(anestesia e rianimazione, defibrillatori, macchine cuore polmoni, unità
di emodialisi, TAC, RMN, ecc.)
b) i presidi non collegati alle cure essenziali e/o alla vita del paziente
avranno una priorità media (ECG, EEG, elettromiografi, sistemi
informativi, ecc.).
Nella realtà locale anche la USL 12 è impegnata sul fronte
del millennium bug e tutte le unità operative stanno elaborando
e verificando i piani di emergenza che garantiranno dal 20 dicembre al
10 gennaio, o fino al cessato allarme, la continuità di tutti i
servizi essenziali.
Pierluigi Lucadei
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