INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO:
aumentano i rischi derivanti dalle alte frequenze

Nell'ambito dei festeggiamenti per S. Antonio di Padova il locale quartiere ha organizzato, oltre alle manifestazioni religiose, sportive, musicali e gastronomiche, incontri socio-culturali che hanno suscitato l'interesse dei cittadini. Molto apprezzata è stata la tavola rotonda sul tema: i campi elettromagnetici, un problema emergente. Oltre al promotore Dr. Pietro Marchionni hanno relazionato gli ing. Pinotti e Anelli del CUEIM, un consorzio universitario di ricerca applicata che si occupa, per conto del ministero dell'ambiente, di inquinamento elettromagnetico, acustico ed atmosferico. In particolare i due ingegneri intervenuti hanno realizzato uno studio sui campi elettromagnetici dell'area aeroportuale di Milano Linate e un piano di risanamento acustico per il comune di S. Benedetto T. L'inquinamento elettromagnetico è un problema molto sentito nel nostro quartiere perché attraversato, lungo il fosso delle Fornaci, dall'elettrodotto della sottostazione di via Piemonte che sovrasta di pochi metri scuole e civili abitazioni. I due esperti hanno chiarito che occorre distinguere prima di tutto la bassa frequenza (elettrodotti) dall'alta (antenne per radio-tv, telefonia , ecc.). Per gli elettrodotti esiste una normativa di esposizione i cui limiti, raccomandati dal comitato internazionale per le radiazioni non ionizzanti dell'associazione per le protezioni radiologiche (Irpa-Inirc), sono dettati dal DPCM 23 apr 1992. Queste linee guida mirano comunque a prevenire solo gli effetti acuti per esposizioni continuative della popolazione: per i danni che potrebbero verificarsi a lungo termine non esistono ancora studi epidemiologici per trarre delle conclusioni. Quindi, anche se i risultati dei rilievi, eseguiti dalla ASL di Ancona nelle aule della Scuola Elementare di via Asiago, sono al di sotto dei limiti non sono rassicuranti per chi è costretto a convivere con i fili dell'alta tensione. Per le alte frequenze non c'è ancora una normativa precisa e, siccome gli impianti (specialmente per la telefonia) crescono a dismisura, occorre al più presto fare degli studi sul territorio con censimento e misura delle emissioni per poter poi tutelare la popolazione. Il problema non va sottovalutato: basti pensare che se un telefonino può dar fastidio alla strumentazione elettronica di un aereo, sicuramente l'inquinamento elettromagnetico causerà danni fisici e biologici alle persone.Ottima dunque l'iniziativa del Dr. Marchionni che con questo incontro dibattito ha sensibilizzato l'opinione pubblica e, speriamo, anche le istituzioni amministrative e sanitarie.

Pierluigi Lucadei