Ad una sempre crescente sensibilizzazione e sensibilità
della popolazione verso i problemi ambientali non sempre fanno riscontro
fatti concreti messi in atto per monitorare e ridurre tali rischi. Dalle
statistiche emerge un panorama di dati diversi a secondo del tipo di inquinante
monitorato. Confortanti sono i risultati relativi alla raccolta differenziata
dei rifiuti ormai attuata in quasi tutte le zone con una percentuale che
va dal 70 al 100 % della popolazione servita da questo tipo di raccolta.
Carta e vetro sono i principali materiali differenziati ma molti comuni
attuano già la raccolta di altri nuovi materiali compresi i rifiuti
organici. Emerge anche l'alta percentuale delle centraline installate
per il controllo della qualità dell'aria con oltre l'80 % dei comuni
che ne effettuano il monitoraggio. Situazione capovolta per il controllo
dell'inquinamento acustico; solo il 20 % dei comuni hanno approvato la
prevista zonizzazione del territorio e non sono stati realizzati ancora
gli interventi di risanamento o bonifica acustica. Di conseguenza cresce
il disagio provocato dal disturbo da rumore con molte richieste di controllo
per disturbo della quiete pubblica. La principale fonte di inquinamento
acustico è sicuramente il rumore causato dal traffico veicolare
stradale, autostradale e ferroviario, ma pochi sono i comuni che hanno
approvato il previsto piano urbano del traffico. Nella realtà locale
solo il comune di San Benedetto ha già attuato la zonizzazione
del territorio ed ha approvato il piano urbano del traffico, da cui deriveranno
i relativi interventi di risanamento per ricondurre le emissioni entro
i limiti di qualità previsti dalla legge 447/95.
Pietro Lucadei
ambiente, prevenzione e sicurezza - S. Benedetto T., 2001-19-01
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