Incidenti mortali sul lavoro in aumento di quasi il 6 %
nel primo semestre 2000 rispetto allo stesso periodo del 1999. In un primo
momento si cercava di collegare i dati all'aumento dell'occupazione ma
un'analisi attenta ha rivelato che gli infortuni sono cresciuti in percentuale
più alta degli occupati e, quindi, l'evidenza dei dati negativi
non è più messa in discussione da nessuno.
"Abbiamo un tasso di insicurezza sul lavoro che è incivilmente
elevata per un paese civile come l'Italia", ha dichiarato il presidente
del consiglio Amato. Dello stesso parere è il presidente dell'INAIL
Billia che correla il fenomeno alla non adeguata cultura della sicurezza
con il risultato della scarsa formazione ed informazione ai lavoratori
aggiunta al nostro sistema produttivo spesso obsoleto.Altro fattore negativo
si riscontra nel basso numero degli addetti alla sorveglianza che per
questo motivo non agiscono in forma preventiva ma intervengono solo ad
incidente accaduto per stilare il verbale. In questo contesto diventa
difficile anche il compito delle rappresentanze sindacali, dei rappresentanti
dei lavoratori per la sicurezza e degli addetti alla sicurezza aziendale
spesso considerati un lusso o addirittura un ostacolo alla febbre della
competizione che immancabilmente sacrifica la sicurezza. Mancanza di cultura,
si diceva. Non si riesce o non si vuole ancora capire che investire in
sicurezza conviene, anche se non nei tempi brevi. Intanto si cercano politiche
con premi alle imprese che investono in sicurezza per tutelare i lavoratori.
Basterebbe solo rispettare le leggi, che ci sono e sono fatte bene, ma
molti hanno un approccio superficiale e burocratico con gli adempimenti
legislativi. Così, spesso, i documenti della valutazione rischi
previsti dal D.L.vo 626/94 sono stati compilati solo per adempiere gli
obblighi legislativi, non rispecchiano le realtà aziendali e giacciono
dimenticati in qualche scaffale. Questi documenti vanno aggiornati secondo
le attuali realtà e vanno predisposte le misure per gli adempimenti
previsti di concerto tra lavoratori, impresa, rappresentanti dei lavoratori
per la sicurezza e gli addetti alla sicurezza aziendale del servizio prevenzione
e protezione. In particolare occorre fare prevenzione con formazione ed
informazione per inculcare la cultura della sicurezza a tutti i livelli
e far sì che, come prescrive il D.L.vo 626/94, ogni lavoratore
sia parte attiva per la sicurezza individuale e collettiva.
Pietro Lucadei
prevenzione e sicurezza sul lavoro - S. Benedetto T., 2000-07-17
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