Le conseguenze sanitarie provocate dal fumo non sono più
un mistero per nessuno così come non lo sono i danni provocati
dallo smog. Dai dati dell'organizzazione mondiale della sanità
si rileva che il tabagismo provoca in Italia, ogni anno, 90.000 morti
tra i fumatori e 10.000 tra i fumatori passivi. I risultati del monitoraggio
dell'inquinamento del traffico nelle principali città italiane
(Roma, Milano, Firenze, Bologna, Torino, Genova, Napoli e Palermo) evidenziano
3.500 morti ogni anno (10 al giorno). Le polveri sottili prodotte dal
traffico sono causa anche di 30.000 attacchi d'asma e 30.000 bronchiti,
specialmente per bambini ed anziani. E bene ha fatto il ministro Veronesi
con il disegno di legge per arginare il fenomeno, affiancando ai divieti
e alle multe un'adeguata informazione e educazione al non fumo. Per tutelare
i fumatori passivi occorre anche intervenire con decisione sul traffico
con strategie che favoriscono l'utilizzo di mezzi alternativi alle auto
tradizionali, privilegiando i motori ibridi o elettrici. Il fumo passivo
rappresenta inoltre anche un rischio per la salute negli ambienti di lavoro
e in questo ambito sono molte le leggi di tutela alle quali il datore
di lavoro può fare riferimento per risolvere il problema. L'art.
32 della costituzione già riconosce il diritto alla salute come
un diritto fondamentale dell'individuo e della collettività. L'art.
2087 del codice civile prevede per il datore di lavoro l'obbligo di tutelare
l'integrità fisica e morale del lavoratore. Recentemente la 626/94,
riprendendo articoli della 303/56, ha ribadito questo obbligo imponendo
al datore di lavoro di attivarsi concretamente affinché i rischi
che possono mettere a repentaglio la salute siano eliminati o ridotti
alla soglia minima di non nocività. Come si vede la legislazione
vigente tutela ampiamente il diritto alla salute e un'adeguata informazione,
insieme alle incentivazioni per un traffico ridotto e meno inquinante,
favoriranno ambienti di vita e di lavoro più sani a vantaggio di
tutti.
Pietro Lucadei
- S. Benedetto T., 2000-10-20
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