Inquinamento Acustico
la Regione Marche approva i finanziamenti per un miliardo relativi alla L. R. n.28/01

La commissione bilancio del consiglio regionale Marche ha approvato la copertura finanziaria per la Legge Regionale n. 28 del 14-11-2001 con un importo di un miliardo di lire. Ricordiamo che la L. R. n.28/01 ha recepito i contenuti e le disposizioni della 447/95 per la tutela dell'ambiente esterno e dell'ambiente abitativo dall'inquinamento acustico nella nostra regione. Ora, con la copertura finanziaria, diventa più facile attuare le disposizioni legislative secondo i criteri stabiliti per la zonizzazione e per la redazione dei piani di risanamento dei territori comunali. Dalla data di pubblicazione dei criteri, i comuni con più di 30.000 abitanti e i comuni con meno di 30.000 hanno, rispettivamente, un anno e due anni di tempo per redigere i piani di risanamento acustico. Tali piani devono essere redatti con suddivisione del territorio in aree omogenee, sotto il profilo acustico, per le quali vengono poi fissati i limiti di rumore ammissibili di emissione, immissione, attenzione e di qualità. La classificazione del territorio deve essere fatta in base al DPCM 14 novembre 1997, art.1, tab.A e cioè: aree particolarmente protette, aree prevalentemente residenziali, aree di tipo misto, aree ad intensa attività umana, aree prevalentemente industriali, aree esclusivamente industriali. Lo stesso DPCM 14 novembre 1997 fissa i valori limite di emissione (art.2, tab.B), di immissione (art.3, tab.C) e di qualità (art.7, tab.D), diversificati per aree omogenee e relativi al tempo di riferimento diurno (dalle ore 6 alle ore 22) e notturno (dalle ore 22 alle ore 6). Amministrazioni locali e servizi ambientali dei vari Comuni impegnati quindi per dare attuazione alla L.R. n.28/2001 al fine di poter intervenire, dopo la zonizzazione, con la successiva fase di risanamento e bonifica acustica del territorio. L'inquinamento acustico, definito come l'introduzione di rumore nell'ambiente abitativo o nell'ambiente esterno tale da provocare fastidio, disturbo alla quiete pubblica e pericolo per la salute umana, è particolarmente presente in ambiti territoriali ad intensa attività umana e, in passato, è stato trascurato sottovalutandone gli effetti nocivi. Per fortuna, anche se in ritardo, oggi abbiamo preso coscienza degli effetti dannosi del rumore che possono provocare non solo danni irreversibili all'apparato uditivo, ma a tutto il sistema sensoriale con ripercussioni anche gravi sugli organi e sulla sfera psichica. Per questo il legislatore si è attivato con leggi specifiche che vanno dal DPCM 1° marzo 1991 alla legge quadro sull'inquinamento acustico del 26 ottobre 1995 n. 447. La legge quadro fissa le finalità, definisce i concetti fondamentali (inquinamento acustico, sorgenti sonore, valori limite di emissione, di immissione, di attenzione e di qualità) e stabilisce le competenze dello Stato, delle Regioni e dei Comuni. Nella nostra zona il Comune di San Benedetto del Tronto ha già provveduto a classificare il territorio e si attende ora che venga data attuazione al PUT (piano traffico urbano) e alla fase di risanamento e regolamentazione delle sorgenti sonore fisse e mobili con interventi alla fonte e mediante barriere acustiche artificiali con materiali fonoassorbenti. La zonizzazione è ancora disattesa però negli altri comuni limitrofi con il crescente disagio sia per l'ambiente sia per la salute dei cittadini. Approfittare del finanziamento per attuare la legge e risolvere i problemi causati dall'inquinamento acustico è quindi l'imperativo per le amministrazioni locali.
Nelle tabelle A e C è riportato un quadro riassuntivo delle definizioni e dei valori limite assoluti di immissione, relativi alle diverse classi di destinazione d'uso dei territori comunali e riferiti ai periodi diurni e notturni, così come stabiliti dal DPCM 14 novembre 1997.

DPCM 14 novembre 1997, art.1, tab. A: classificazione del territorio comunale
Classe I - aree particolarmente protette: rientrano in questa classe le aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione: aree ospedaliere, scolastiche, aree destinate al riposo ed allo svago, aree residenziali rurali, aree di particolare interesse urbanistico, parchi pubblici, ecc
Classe II - aree destinate ad uso prevalentemente residenziale: rientrano in questa classe le aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa densità di popolazione, con limitata presenza di attività commerciali ed assenza di attività industriali e artigianali.
Classe III - aree di tipo misto: rientrano in questa classe le aree urbane interessate da traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività commerciali, uffici, con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività industriali, aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici.
Classe IV - aree di intensa attività umana: rientrano in questa classe le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali e uffici, con presenza di attività artigianali, le aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie, le aree portuali, le aree con limitata presenza di piccole industrie.
Classe V - aree prevalentemente industriali: rientrano in questa classe le aree interessate da insediamenti industriali e con scarsità di abitazioni.
Classe VI - aree esclusivamente industriali: rientrano in questa classe le aree esclusivamente interessate da attività industriali e prive di insediamenti abitativi.

DPCM 14 novembre 1997, Art 3- Tabella C: valori limite assoluti di immissione

classi di destinazione d'uso del territorio Leq in dB(A)

diurno (6-:-22) notturno (22-:-6)
I - aree particolarmente protette 50 40
lI -aree prevalentemente residenziali 55 45
III -aree di tipo misto 60 50
IV -aree di intensa attività umana 65 55
V -aree prevalentemente industriali 70 60
VI -aree esclusivamente industriali 70 70


Pietro Lucadei


San Benedetto del Tronto, 2002-04-11