Purtroppo la legge quadro sull'elettrosmog giace ancora
in Senato dal 1999, dopo la prima approvazione della Camera dei Deputati,
come ddl 4273. Per colmare il vuoto legislativo, nel frattempo, il ministro
dell'Ambiente aveva predisposto decreti in materia: uno sulle frequenze
non contemplate dal 381/98 e uno sulla tutela dei lavoratori esposti.
Tali decreti non sono mai stati approvati nell'attesa della legge quadro.
Ad un anno dalle prime linee guida per l'applicazione del 381/98, comunque,
un gruppo di lavoro interministeriale è tornato ad occuparsi di
elettrosmog con delle nuove istruzioni per il risanamento dei siti inquinati.
Queste nuove linee guida sono rivolte agli organi competenti per il risanamento
degli oltre 150 siti inquinati del nostro territorio nazionale. I procedimenti
di bonifica comprendono diverse fasi:
- verifica della situazione attuale sia dal punto di vista amministrativo
ed autorizzativo che dal punto di vista tecnico mediante misurazioni dei
livelli di inquinamento;
- procedure per il risanamento con delocalizzazione, se necessario, degli
impianti i cui livelli di emissione non sono riconducibili entro i limiti
previsti.
Gli enti interessati sono ARPA, APPA, AUSL e ISPESL che devono agire di
concerto ed attuare le misure previste per la verifica, il risanamento
o il trasferimento degli impianti quando necessario. In particolare si
individua nel Ministero delle Telecomunicazioni, d'intesa con Regioni,
Province e Comuni, l'ente preposto ad individuare i siti alternativi per
la delocalizzazione degli impianti in modo da evitare pericoli per la
salute della popolazione. Si attende comunque una rapida approvazione
della legge quadro per porre fine a questo periodo di confusione legislativa
che esaspera i soggetti esposti preoccupati a ragione per la loro salute.
Pietro Lucadei
S. Benedetto T., 2000-12-27
|