Diritto penale per la difesa ambientale
inquinare aria, acqua e suolo sarà reato

Anche l'Italia, anche se ultima nell'ordine di tempo, ha firmato, il 6 novembre scorso, la "convenzione sulla protezione dell'ambiente tramite il diritto penale del Consiglio d'Europa". Il trattato internazionale tra 41 paesi, dei quali fanno parte anche gli stati membri dell'unione europea, per entrare in vigore necessita però della ratifica di almeno tre paesi. Anche se ancora nessuno ha ratificato è solo questione di tempi tecnici per l'entrata in vigore di questo nuovo strumento giuridico che obbliga gli stati, all'atto della ratifica, ad introdurre nel loro diritto penale norme specifiche per la difesa ambientale. Inquinare l'aria, l'acqua e il suolo sarà perciò un illecito penale perché tale inquinamento, oltre a produrre danni ambientali, causa lesioni alla salute degli esseri umani e degli animali provocandone spesso la morte. Saranno nel mirino quindi emissioni atmosferiche nocive, radiazioni, stoccaggio e smaltimento di rifiuti pericolosi, scorie nucleari, ecc., che, se non trattati secondo le prescrizioni legislative possono causare seri danni. Il diritto ambientale si arricchisce di una nuova arma, quella penale, e non basterà più solo pagare un'ammenda per farla franca.

Pietro Lucadei

ambiente, prevenzione e sicurezza - S. Benedetto T., 2000-11-16