Con la legge 485 del 31.12.1998 il governo era stato delegato
ad emanare decreti legislativi diretti ad adeguare la normativa sulla
sicurezza e la salute dei lavoratori a bordo delle navi e in ambito portuale,
in coerenza con quanto previsto dalla 626/94.
Il legislatore, con i decreti 271 e 272 del 27.7.1999, ha finalmente stabilito
le norme sulla sicurezza e saluta dei lavoratori marittimi a bordo di
navi mercantili da pesca nazionali
(D.lgs.271) e dei lavoratori addetti all'espletamento di servizi portuali,
nonché di manutenzione, riparazione e trasformazione delle navi
in ambito portuale (D.lgs.272). Sono escluse le imbarcazioni in cui la
vela è il principale mezzo di propulsione, le imbarcazioni da diporto
e le imbarcazioni militari, doganali, dei vigili del fuoco, della protezione
civile (ai sensi della 626/94). Obblighi per gli armatori, i comandanti,
i marittimi, i progettisti, i costruttori; valutazione dei rischi, eliminazione
o riduzione al minimo dei rischi, regolamento per la sicurezza, servizio
di prevenzione e protezione, medico competente, sorveglianza sanitaria,
formazione ed informazione, ecc., sono gli oggetti principali trattati
nei decreti. Novità importante per l'armatore e il comandante dell'imbarcazione
che, nell'ambito delle rispettive competenze, sono obbligati ad organizzare
il lavoro tenendo conto dei fattori di fatica che devono essere ridotti
al minimo nel rispetto della durata del lavoro a bordo (come previsto
dall'art.6 e specificato nell'all.1 del D.lgs.271). Come noto, nel caso
di marittimi le principali cause di fatica sono la cattiva qualità
del riposo, gli eccessivi carichi di lavoro, il rumore e i rapporti interpersonali,
spesso deteriorati da spazi ristretti, che provocano stress e/o altri
fattori psicologici. Ne consegue quindi come una buona organizzazione
del lavoro può ridurre ai minimi questi fattori per una migliore
qualità del lavoro e sicurezza a bordo.
Se la 626/94 entra nei porti e a bordo delle imbarcazioni significa che
anche le Aziende Sanitarie sono chiamate al controllo del rispetto della
legge in questi luoghi di lavoro collaborando con le Autorità marittime.
Ma, in cronica carenza di personale, risorse e mezzi, riusciranno le nostre
USL a far fronte anche a queste competenze?
S. Benedetto T., 23.12.1999
Pierluigi Lucadei
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