L'amianto è un silicato a struttura fibrosa che si ottiene da
un particolare tipo di roccia. Per le sue notevoli proprietà ignifughe,
isolanti, fonoassorbenti, ecc., fino a non molti anni fa è stato
considerato materiale prezioso ed ampiamente utilizzato, soprattutto in
edilizia e nel tessile, per produrre manufatti di uso comune. Ricordiamo
le famose lastre di Eternit in cemento amianto; i rivestimenti ignifughi,
fonoassorbenti ed isolanti utilizzati in edilizia (in special modo negli
edifici pubblici quali scuole, PPTT, Tribunali, ecc.), nelle carrozze
ferroviarie, nelle navi, ecc.; i materiali di attrito per freni e frizioni;
funi e nastri per il rivestimento di tubazioni e cavi elettrici a contatto
con fonti di calore o con pericolo di incendio; elettrodomestici comuni
quali asciugacapelli, forni, caldaie, stufe, teli da stiro, ecc. Da alcuni
anni è stata accertata però la pericolosità di questo
materiale che causa gravi patologie dell'apparato respiratorio dovute
all'inalazione delle fibre. Sì, sono state proprio le fibre che
hanno prima reso l'amianto utilissimo nell'industria e ne hanno causato
poi la cessazione dell'impiego perché cancerogene. Per avere una
idea della fibrosità del materiale basti pensare che in un centimetro
lineare si possono allineare 250 capelli, 500 fibre di lana, 300 fibre
di nylon o 335000 fibre di amianto. Purtroppo rimangono ora moltissimi
manufatti che, se in cattivo stato di conservazione, costituiscono un
pericolo per la salute di chi è costretto a vivere nelle vicinanze.
Gli effetti dannosi derivano da prolungate esposizioni ed occorre quindi
accertarsi dello stato di conservazione dei materiali contenenti amianto
con i quali conviviamo al fine di valutarne la friabilità e il
rischio connesso al rilascio delle fibre. Nel caso in cui si accerta il
deterioramento occorre procedere alla bonifica o alla rimozione dopo aver
presentato alla USL competente l'opportuno piano di lavoro per l'approvazione
preventiva. I principali interventi di bonifica consistono in:
- incapsulamento mediante applicazione di prodotti impregnanti che penetrano
nel materiale e legano le fibre con la matrice;
- confinamento con la separazione fisica dei locali abitati (ad esempio
mediante controsoffittature o realizzando nuove pareti).
Quando i manufatti sono gravemente deteriorati e friabili è necessaria
la loro rimozione. E' questa una operazione molto delicata che, se non
eseguita con le corrette procedure operative stabilite dalla USL, rischia
di creare una dispersione di fibre più elevata di quella che si
avrebbe lasciando il materiale in sede. Il lavoro deve essere svolto quindi
da imprese specializzate ed autorizzate che procedono poi allo smaltimento
in discariche speciali di categoria C. La mancata adozione delle misure
idonee a garantire la tutela ambientale e della salute dei lavoratori
è sanzionata con ammende da 5 a 50milioni e con la cessazione dell'attività
delle imprese interessate.
Pietro Lucadei
S. Benedetto T., 31 gen 2000
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