Non buttate quel libretto!
La nuova tessera sanitaria sta arrivando nelle case degli italiani: attenti
a non buttare la vecchia!
Sono alcune settimane che il Ministero dell'Economia e delle
Finanze, in collaborazione con l'Agenzia delle Entrate, sta consegnando ai
cittadini italiani di alcune regioni la nuova Tessera Sanitaria. Come si può
leggere sul sito dell'Agenzia delle Entrate,
La Tessera Sanitaria è una tessera personale che sostituirà
gradualmente il tesserino plastificato del codice fiscale per tutti i cittadini
aventi diritto alle prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale e muniti
di codice fiscale. La Tessera contiene, oltre ai dati anagrafici e assistenziali,
anche il codice fiscale sia su banda magnetica che in formato a barre (bar-code),
è valida sull’intero territorio nazionale e permette di ottenere
servizi sanitari anche nei paesi dell’Unione Europea, in sostituzione
del modello cartaceo E111.
Purtroppo la distribuzione ai cittadini di questa tessera ha generato una
serie di equivoci, dato che moltissimi hanno pensato sostituisse l'attuale
Libretto Sanitario.
ATTENZIONE: NON È COSÌ
La Tessera Sanitaria ha principalmente lo scopo di monitorare
la spesa pubblica nazionale per quello che riguarda la Sanità e dovrà,
una volta che tutti l'avranno ricevuta, essere obbligatoriamente presentata
quando si va in farmacia ad aquistare un farmaco convenzionato con la ricetta
del medico. Il suo scopo è quindi principalmente quello di evitare
frodi al Sistema Sanitario Nazionale e quindi, più che un servizio
dello Stato al cittadino, è un servizio del cittadino allo Stato, anche
se ovviamente tutti noi trarremo beneficio da un maggior controllo sulla spesa
pubblica. Non è un caso quindi se a emettere tale tessera sia il Ministero
dell'Economia e delle Finanze e non il Ministero della Salute, tant'è
che essa sostituisce anche il vecchio tesserino del Codice Fiscale.
Quindi, non buttate via il vecchio Libretto Sanitario perché è
tuttora l'unico documento valido per ricevere prestazioni sanitarie presso
ospedali e cliniche convenzionate. Dato inoltre che la Sanità è
competenza delle Regioni, sono queste ultime a dover decidere se adottare
mezzi tecnologicamente più avanzati per quello che riguarda i dati
sanitari del singolo cittadino e le prestazioni corrisposte sul territorio.
Al momento solo la Lombardia ha adottato una tessera dotata di chip, che fra
l'altro funziona da Bancomat e da Codice Fiscale, tant'è che in quella
regione non è stata distribuita la nuova Tessera Sanitaria.
C'è un altro aspetto importante che va segnalato: la nuova Tessera
Sanitaria può essere usata in tutti i Paesi dell'Unione Europea più
la Svizzera nel caso si debba ricorrere a cure mediche, ma solo presso i Pronto
Soccorso, ovvero non vale per prestazioni sanitarie all'estero in ospedali
e cliniche sia pubbliche che private al di fuori di tale ambito. Fate quindi
molta attenzione se pensate di poter ottenere prestazione sanitarie all'estero,
perché dovranno comunque essere pagate al di fuori dei Pronto Soccorso.
Ricordo anche, cosa nota a pochi, che il rimborso che ogni Regione
dà a fronte di spese sanitarie effettuate all'estero varia da regione
a regione a seconda dei casi, per cui se in una certa regione il rimborso
per un determinato intervento chirurgico è del 50%, in un'altra può
arrivare al 100% e in un'altra ancora essere solo del 30%. Ovviamente vale
la regione di residenza. Informatevi quindi presso la vostra regione se pensate
di farvi curare od opearare all'estero.
Le informazioni qui riportate sono state cortesemente fornite dal numero verde
800.030070 del Servizio per il Monitoraggio della Spesa Sanitaria. Ulteriori
informazioni possono essere reperite sul sito del servizio in questione.
Ultima considerazione: sebbene da un punto di vista strettamente... fiscale,
le informazioni riportate dal Ministero siano corrette, è evidente
che il modo nel quale sono state riportate ha ingenerato sia una certa confusione
che un'aspettativa eccessiva nei cittadini. Lo stesso Help Desk ha infatti
confermato che oltre il 90% delle telefonate che ricevono riguarda l'equivoco
relativo al Libretto Sanitario e che la maggior parte dei cittadini mostra
profonda delusione nello scoprire che la tessera in questione non offre gli
stessi servizi del libretto, se non addirittura di più. Sarebbe quindi
auspicabile che il Ministero intervenisse attraverso i media per fornire un'informazione
meno tecnica — quanti sanno cos'è il modulo E111? — e soprattutto
chiarificatrice per evitare tra l'altro un'eccessivo quanto inutile carico
di lavoro per lo stesso Help Desk.
Inoltre, dati i costi di produzione e distribuzione delle tessere, ci viene
naturale domandarci perché non si è approfittato di questa iniziativa,
peraltro valida e condivisibile, per offrire, di concerto con tutte le Regioni
italiane, un reale strumento di accesso controllato alle prestazioni sanitarie
così come fatto dalla Lombardia. Purtroppo, sempre di più, si
deve rilevare come la decentralizzazione dei servizi, pur avvicinando giustamente
i punti decisionali e di controllo ai problemi da risolvere, stia trasformando
sempre di più l'Italia in un Paese a due se non a tre o quattro velocità,
penalizzando così i cittadini di una regione rispetto a quelli di un'altra
e aumentando il divario fra regioni in termini di qualità della vita
e di servizi al cittadino, il che porterà inevitabilmente a generare
profondi attriti sociali che potremmo pagare in futuro molto, ma molto caro.
( Dario de Judicibus - un'inchiesta de <<L'Indipendente>>)
Primo Piano, 2005-12-05