“la Sanità nelle Marche tra vincoli e opportunità”

-L’Intervento conclusivo del presidente Spacca
“Il percorso della sanità verso la salute rappresenta il collante fondamentale del patto sociale che unisce i cittadini, le forze sociali, la comunità all’istituzione regionale. Salute, dunque, come sintesi della pace sociale, dove si uniscono integrazione multi-etnica ambiente, cultura mondo del lavoro, prevenzione igiene pubblica, tutela di ogni forma di fragilità. In una espressione alleanze, alleanze di tutta la comunità per la salute, questo che era il titolo del Piano Sanitario regionale del 2003-2006, sarà il filo conduttore del PSR 2006-2009” - ha spiegato in sintesi il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca “Un PSR che dovrà definire gli aspetti strategici della sanità regionale partendo dalla situazione reale, dai vincoli e dalle opportunità che essa presenta. Non un libro dei sogni da riporre in un cassetto, ma un programma che definisce nuovi obbiettivi che nasce da bisogni concreti dei cittadini della comunità, delle famiglie”. Poi il presidente Spacca ha ribadito l’importanza della conferenza dei sindaci che, ha detto, “svolge un ruolo decisivo per interpretare la domanda di salute delle comunità locali e condividere la programmazione dell’offerta sanitaria”. Spacca, infine, ha messo il dito nella piaga della cronica carenza di risorse finanziarie destinate alla sanità e ai servizi sociali da parte del Governo Centrale che con questa finanziaria accentua ulteriormente le difficoltà delle Regioni a garantire il soddisfacimento dei bisogni,del benessere e della salute dei cittadini ricorrendo ad una metafora. “Sappiamo che dobbiamo attraversare nei prossimi anni, una perturbazione, se volete una tempesta, ma sappiamo di avere a disposizione una nave ben costruita, ulteriormente perfezionata, con un equipaggio forte, sperimentato e affidabile, con un nocchiero che conosce bene il mare, molto esperto e responsabile. Siamo certi - ha concluso Spacca - che questo equipaggio raggiungerà la sua missione e ci consentirà di conseguire un obbiettivo fondamentale per la convivenza della nostra Regione. Consolidare ancor più la sicurezza e, dunque, la ricchezza più grande che una comunità può avere: la fiducia nel proprio futuro”.
 
--SCHEDA TECNICA DELL’’INTERVENTO DEL PRESIDENTE SPACCA
Vogliamo e operiamo per una sanità diffusa e vicina ai cittadini, che garantisca ad ognuno di non restare solo nei momenti del bisogno e della malattia in quanto il diritto alla salute è un pilastro della coesione sociale e della qualità della vita della comunità marchigiana. Per questo la Regione lo tutela e lo promuove attraverso la qualità, l’equità e il rigore dei servizi sanitari, puntando su una rinnovata centralità del territorio nella gestione della domanda di salute delle comunità locali.
Fin qui abbiamo raggiunto risultati positivi realizzando la qualificazione dei servizi e il controllo della spesa che rappresentano un fiore all’occhiello del  nostro sistema sanitario. Ora stiamo lavorando per raggiungere nuovi obbiettivi attraverso un disegno di politica sanitaria che si fonda su precisi impegni di governo e si sviluppa attraverso alcuni punti fondamentali.
 
--DALL’OSPAEDALE AL TERRITORIO E ALLA PREVENZIONE
E’ sempre più importante integrare l’assistenza ospedaliera con quella sul territorio e con la prevenzione (La scoperta dell’ITX nel latte non è stata una casualià ma il risultato di un intero sistema di prevenzione che funziona e tutela i cittadini) spostando le risorse in questa direzione
Rafforzare e qualificare i servizi di residenzialità extra-ospedaliera, di medicina di base e assistenza domiciliare.
 
--UN MODELLO  A RETE DI SANITA’ DIFFUSA NEL TERRITORIO
L’entrata a regime dell’Asur realizzerà nel concreto la centralità del territorio in un modello a rete di sanità diffusa: le Zone mantengono l’autonomia gestionale ed operativa per l’erogazione dei servizi sanitari diretti ai cittadini. Dobbiamo rafforzare le Conferenze dei Sindaci che svolgono un ruolo strategico per interpretare la domanda di salute delle comunità locali e programmare l’offerta sanitaria. L’integrazione a rete su area vasta delle funzioni amministrative indirette (amministrazione, sistemi informativi, controllo di gestione, tesoreria, patrimonio, magazzini) determina risparmi che consentono di spostare risorse dalla burocrazia ai servizi sanitari per i cittadini.
 
--Piu integrazione socio-sanitaria per la tutela delle nuove fragilità: il piano-anziani
Le Marche è la regione d’Italia dove si vive più a lungo, risultato di un’alta qualità della vita che pone una domanda crescente di assistenza, che richiede sempre più una stretta integrazione dei servizi sociali e sanitari. Il Governo regionale, a differenza di quello nazionale che taglia metà delle risorse addirittura su servizi sociali già erogati, mantiene i propri impegni e conferma lo stanziamento di 30 milioni di euro per il Piano anziani nel triennio 2005-2007.
 
--RIDUZIONE DELLE LISTE D’ATTESA
La riduzione delle liste d’ attesa è un impegno che abbiamo assunto con la comunità e che intendiamo onorare con grande determinazione attraverso il consolidamento del sistema del CUP (Centro unico di prenotazione) su scala regionale, attraverso l’appropriatezza delle richieste di prestazioni, attraverso la responsabilizzazione del personale medico.
 
--LA GESTIONE DEI VINCOLI FINANZIARI DERIVANI DAI TAGLI DEI TRASFERIMENTI NAZIONALI
E’ necessaria una decisa azione di pressione nei confronti del Governo nazionale. Le Regioni hanno chiesto nella Finanziaria 2006 98 milioni di euro per il FSN. Il Governo nazionale ha stanziato solo 90 milioni di euro sicuri; altri 3 milioni sono di incerta destinazione per le Regioni. Il taglio della spesa sanitaria è drammatica e colpisce pesantemente anche il bilancio della Regione Marche: che registra  una diminuzione di almeno 100 milioni  delle entrate potenziali, solo in campo sanitario. Senza considerare il taglio del 50% del fondo sociale, che nelle Marche produce una riduzione di risorse per 13 milioni di euro.
 
--IL NUOVO PIANO SANITARIO REGIONALE 2006-2009
Ed infine, il nuovo piano sanitario regionale 2006-2009. A partire dai primi mesi del 2006 siamo chiamati ad aprire un nuovo cantiere per proseguire nel processo di crescita e qualificazione del sistema sanitario marchigiano pur nel quadro dei vincoli finanziari evidenziati, obbiettivo che richiede una nuova fase di governo e di programmazione. Che vuol dire: l’individuazione da parte della Regione di grandi linee-guida di politica sanitaria, il rafforzamento e il coinvolgimento dei territori e delle comunità locali nelle scelte operative di gestione sanitaria.

-Convegno di Macerata:
l’assessore regionale alla sanità difende il modello dell’Azienda unica
MEZZOLANI:
“ASUR FONDAMENTALE PER MIGLIORARE I SERVIZI SOCIO-SANITARI E RAZIONALIZZARE LA SPESA”
 Garantire il modello di welfare alla base della forte coesione sociale della regione, proseguire il percorso “virtuoso”avviato nella passata legislatura, utilizzare al meglio le scarse risorse disponibili, qualificare i servizi di assistenza sul territorio: sono alcuni dei punti–cardine ai quali si ispira l’azione del governo regionale per completare il processo di riorganizzazione sanitaria avviato con la legge che istituisce l’Azienda sanitaria unica regionale (Asur). Lo ha ribadito Almerino Mezzolani, assessore regionale alla sanità, intervenendo al convegno di Macerata “La sanità nelle Marche tra vincoli e opportunità”. Mezzolani ha elencato alcuni dei principali risultati conseguiti sul piano assistenziale, non nascondendo i punti di criticità; tra i primi, maggiori investimenti  nei servizi territoriali, efficiente rete di strutture di prevenzione, più attenzione verso le persone deboli, miglioramento nella cura delle malattie cardiovascolari ed oncologiche. I maggiori problemi riguardano, invece, l’inadeguatezza dell’offerta di assistenza domiciliare e residenziale, l’emigrazione dei marchigiani in altre regioni per sottoporsi a interventi ortopedici, le lunghe liste d’attesa per alcune prestazioni ambulatoriali, la scarsa capacità di comunicazione degli operatori sui processi di cambiamento.
I risultati più apprezzabili sul piano organizzativo ed aziendale, sono la riduzione dei tassi di ospedalizzazione, il contenimento della spesa farmaceutica, la forte capacità gestionale delle Aziende, le iniziative di formazione continua e di monitoraggio, l’integrazione tra protezione civile e sanità ormai assunta a modello di riferimento per altre realtà. Altrettanto importanti i risultati ottenuti nel contenimento dei costi. “Dal 2000 al 2004, la spesa pro capite dei marchigiani per la sanità è passata da 1.250 euro a 1.200 euro, in media con quella nazionale. Un dato estremamente significativo che conferma - ha sottolineato Mezzolani - la bontà delle scelte intraprese con il processo di riforma dell’organizzazione sanitaria”.
Ma a frenare il processo di riforma contribuiscono altri vincoli: scarsità delle risorse finanziarie trasferìte dallo Stato alla Regione – “l’aumento del 2 per cento nel 2006 verrà completamente assorbito – sottolinea – per mettere a regime i progetti avviati, come l’assistenza agli anziani, l’emergenza territoriale e l’adeguamento delle dotazioni organiche” - inadeguatezza dei finanziamenti per gli investimenti sulle strutture e sulle tecnologie, limiti di assunzione di personale imposti dalla legge finanziaria, scarsa disponibilità di alcune figure professionali, a partire dagli infermieri. “L’insieme di questi vincoli - ha rilevato l’assessore – impone un nuovo approccio alla programmazione e un ripensamento dei modelli organizzativi; in concreto è necessario un più appropriato uso delle risorse finanziarie specie nel settore farmaceutico, un migliore utilizzo del personale, il rifiuto di assecondare esigenze localistiche, la riorganizzazione dei poli ospedalieri, il miglioramento dell’assistenza residenziale.
Mezzolani ha sottolineato anche il crescente fabbisogno di personale per l’assistenza domiciliare e residenziale dovuto all’invecchiamento della popolazione - “Già oggi sono necessari mille operatori in più, ma nel giro di tre anni il numero aumenterà ulteriormente” -  e l’incremento della spesa sul versante della medicina tecnologica:“I soli nuovi farmaci antitumorali comporteranno nel 2006 diversi milioni di euro di costi in più”. L’assessore ha poi difeso la scelta dell’Azienda sanitaria unica regionale: ”Non vogliamo imporre scelte dall’alto, ma realizzare è un modello a rete basato sull’ interlocuzione con gli enti locali, le parti sociali e le forze sindacali. In questo contesto, l’Asur non crea un accentramento delle funzioni, ma svolge un ruolo di regia e di forte coordinamento per il governo del territorio”. In lavori della prima parte del convegno sono proseguiti con l’intervento di Giuseppe Zuccatelli, responsabile del servizio sanità della Giunta regionale, che ha illustrato alcuni significativi risultati conseguiti nella razionalizzazione della spesa e nella riorganizzazione amministrativa e contabile della funzione ospedaliera.

Primo Piano, 2005-12-02