L’eccellenza dell’agroalimentare italiano
entra nei musei
Approda in Toscana il progetto “Il gusto italiano. Quando il cibo è
arte”
Difficile scegliere cornice migliore della Biblioteca Magliabecchiana
degli Uffizi per lanciare anche in Toscana, dopo la brillante esperienza campana,
l’iniziativa di promozione e valorizzazione dei prodotti agroalimentari
del nostro Paese.
Grazie alla collaborazione fra il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali,
il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Buonitalia S.p.A.,
si dà vita, nell’ambito dei bookshop dei musei italiani, ad una
rete di spazi espositivi, in grado di promuovere i prodotti agroalimentari
“made in Italy” ai più alti livelli.
Alla presentazione dell’evento il soprintendente per il Polo Museale
Fiorentino, Antonio Paolucci, ha sottolineato l’alleanza filosofica
fra i due Ministeri protagonisti dell’iniziativa, entrambi a difesa
dell’identità e della bellezza italiana, espressa sia dalle opere
artistiche che dai saperi enogastronomici; il tutto fuso in spazi espositivi
eleganti e non invasivi, che mettono a disposizione dei visitatori il meglio
di quel patrimonio dei sensi che tutto il mondo ci invidia.
A tal proposito il soprintendente Spinosa ha portato testimonianza dello straordinario
successo che l’evento ha registrato alla Certosa di S. Martino e al
Museo di Capodimonte a Napoli, sottolineando il parallelo della sollecitazione
sensoriale arte-cibo e l’importanza dell’equilibrio nel saper
accostare questi due mondi paralleli.
Il presidente di Buonitalia, Fabrizio Mottironi, ha tenuto a precisare come
la selezione dei prodotti esposti sia il frutto del contatto con tutti i consorzi
toscani, per i quali è prevista una rotazione dei marchi e quindi una
serie più completa di opportunità per le diverse realtà
produttive rigorosamente di qualità. Per Mottironi l’iniziativa
rappresenta un punto strategico per continuare il virtuoso processo di internazionalizzazione
delle produzioni tipiche italiane, anche grazie al positivo effetto che i
luoghi possono offrire ai prodotti.
L’intervento conclusivo del ministro Gianni Alemanno ha confermato e
rilanciato la strategia del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali,
che da anni punta alla difesa e alla promozione dei nostri prodotti agroalimentari,
per evitare pericolosi processi di omologazione attraverso segnali precisi
a valorizzazione dell’eccellenza e della specificità dei territori
agricoli. L’unicità del messaggio artistico e gastronomico rappresenta
infatti un meccanismo qualificante in termini complessivi di quella che è
la qualità italiana, percepita all’estero come punto di forza
simbolico, quindi con rilevanti risvolti economici e occupazionali.
In un contesto fortemente globalizzato, progetti come “Il gusto italiano.
Quando il cibo è arte” sono senza dubbio carte importanti da
giocare per consolidare il primato italiano nell’agroalimentare di qualità.
Francesco Serafini
Primo Piano – mercoledì 30 novembre 2005, ore 12:42.