il MEI di Liverock

Mancavamo da 3 anni. La più importante manifestazione di etichette, artisti e musica "indipendente" l'abbiamo vissuta spesso da standisti, poco da spettatori.
Il Mei è sempre lo stesso: quest'anno c'erano le major Universal e Sony a monopolizzare il padiglione principale, e giù una ridda di polemiche. Forse non tutti ricordano che già in passato c'erano i big (vedi ad esempio Vitaminic).
Si l'incoerenza, i 12 euro di ingresso giornaliero, l'Universal e la Sony e di là lo stand Cacofonia. Dolcenera e Povia e di là Marta sui Tubi e Offlaga Disco Pax.
Eppure organizzare qualcosa del genere non deve essere affatto semplice: per uno stand di 4 mq. noi di Liverock abbiamo lavorato in 2 quasi a tempo pieno, per un mese.
E allora quanto si deve lavorare per mettere su una cosa del genere? Pensiamo al sovraccarico di eventi, musica e imprevisti (vedi maltempo, autostrade bloccate dalla neve, personaggi che non arrivano) casini tali che nemmeno i cinesi riuscirebbero a far andare tutto liscio.
E allora il Mei ci piace, ci piace perchè è un canale, forse l'unico che abbiamo, per continuare a crescere, incontrarci e rinsaldare amizie, fare le Public Relations con gente che si sbatte in altri modi per i tuoi stessi obiettivi: nascono collaborazioni, sogni, progetti per l'anno che verrà; magari ci esce pure l'essere ringraziati per la passione, la costanza in quello che si fa.
Anche i ragazzi che girano con i demo nello zainetto sono sempre gli stessi, stessa passione e stessa speranza di trovare il canale giusto per fare il salto. Ci sono quelli che non mollano mai, alias suonatori e menestrelli un po' attempati che continuano ad autoprodurre CD inascoltabili ma curatissimi nel packaging, graficamente quasi professionali.
Li riconosci per l'età avanzata, per il fatto che spesso si fanno accompagnare dalla compagna. Ti chiedono, pur sapendo che non la otterranno facilmente, una lurida recensione, duecento battute e un po' di visibilità in Homepage.
E ci sono quelli che ce l'hanno fatta, confusi in mezzo agli altri, in giro come gli altri, curiosi, disponibli a discutere a confrontarsi, senza menate da star. Uguali agli altri, e non solo perché qualche anno fa loro erano , come gli altri.
Il nostro MEI: ogni volta che finisce ci si guarda dicendo "ma che senso ha sto cazzo di M.E.I.?? Non ci torniamo l'anno prossimo,vero??".
E invece va a finire che si trovano i soldi e si organizza tutto un altra volta: c'è ancora il gusto di preparare lo stand, pensare al bere, inventare lo slogan e la locandina, la spilletta, il gadget a basso costo, ma mooolto visibile.
Si questo è il nostro Mei. Un grazie a tutti.
(fonte: Liverock.it - 30/11/05)

Per saperne di più: http://www.liverock.it/mostranews.php?chiave=812

Nelle foto allegate il nostro condirettore Pierluigi Lucadei ( il primo a sx) collaboratore di liverock.it

Primo Piano, 2005-11-30