PROTEZIONE CIVILE:
tornati dal Pakistan gli angeli della protezione civile marchigiana.

TORNATI DAL PAKISTAN GLI ANGELI DELLA PROTEZIONE CIVILE MARCHIGIANA
'Siamo orgogliosi del contingente della protezione civile della Regione Marche che sta cercando, con grande professionalita` e umanita`, di alleviare le sofferenze della popolazione del Pakistan martoriata dal terremoto. Un ringraziamento a tutti: medici, infermieri e volontari per il lavoro svolto, dimostrazione che i marchigiani hanno un cuore grande e generoso. Non e` la prima volta che il sistema regionale della protezione civile interviene nelle emergenze internazionali con l'ospedale da campo, e ha sempre dimostrato l'eccellenza in termini di operativita` e solidarieta`. Non a caso il 10 dicembre organizziamo una giornata dedicata ai grandi valori che animano la nostra comunita`, un'occasione in cui ricorderemo anche la missione in Pakistan.'

Cosi` il presidente della giunta regionale, Gian Mario Spacca, ha aperto la conferenza stampa indetta per il rientro degli uomini dell'Ares (Associazione Regionale Emergenze Sanitarie) dell'associazione dei Vigili del fuoco volontari, dell'ANPAS (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) e della Protezione civile regionale, intervenuti nei territori del Kashmir.

Durante l'incontro c'e` stato un collegamento telefonico con gli operatori inviati in Pakistan, appartenenti al secondo contingente marchigiano, che al momento assistono dal punto di vista sanitario la popolazione scampata al terremoto. Attraverso le voci stanche, ma soddisfatte dei volontari si e` compreso l'encomiabile lavoro che stanno facendo con un ospedale da campo in grado di assistere attualmente 160 pazienti in sette tende.

La richiesta della struttura campale sanitaria delle Marche e` arrivata all'indomani dell'esercitazione europea di protezione civile 'EUROSOT 2005', che si e` svolta a Catania a meta` ottobre. Il 22 di ottobre il primo gruppo composto da 23 persone tra medici, infermieri e operatori logistici e` partito con un volo aereo con a bordo 21 tonnellate di materiale alla volta di Manshera. In questa citta` si e` insediata la struttura ospedaliera in quanto il nosocomio cittadino era andato completamente distrutto dal sisma. L'ospedale da campo e` composto in blocchi: area triage (tutti i pazienti vengono registrati e inviati all'area di trattamento appropriata), ambulatori, sala operatoria, farmacia e reparti con un totale di 200 posti letto. A tutto il 13 novembre sono state effettuate 5922 prestazioni sanitarie.

Il personale impiegato ha collaborato e ancora collabora senza badare a orari e mansioni, per svolgere le variegate attivita`:ricovero pazienti, cure di patologie, stoccaggio dei materiali, reperimento attrezzature e farmaci, telecomunicazioni, ecc. ecc.

Ottima l'integrazione con i medici, radiologi e tecnici di laboratorio del posto che effettuano turni con il personale dell'ospedale italiano. Inoltre e` presente una cucina da campo in grado di confezionare circa 200 pasti all'ora.

Primo Piano, 2005-11-15