Tele-avversioni ( tutto ciò che vorreste NON vedere in tv )
Il pacco di Bonolis a Berlusconi Jr.


Diciamolo chiaramente: ad agosto, mentre eravamo in spiaggia a scofanarci valanghe di Cornetto Algida in Rai si consumava uno strano melodramma: i cronisti sportivi erano indecisi fra un’insurrezione giacobina e un esilio a Tele Padre Pio, la Ventura ha avuto una crisi minacciando di riprendersi i due neuroni concessi a Bettarini dopo la separazione, la Venier ha si è scolata qualche cassa di vodka e Pippo Baudo, quale sacerdote e salvatore della patria ha deciso di immolarsi come vittima sacrificale sull’altare dell’Auditel. Insomma, ad agosto Mediaset si era comprata i diritti del calcio mentre per la trasmissione di punta era stato ingaggiato nientemeno che Paolino Bonolis.
A tre mesi da quell’annuncio nessuno avrebbe pensato che il golden boy della televisione si sarebbe imbattuto in un simil-flop di trasmissione come “Serie A”, sospesa fra filmati annunciati e rimandati, 8 interruzioni pubblicitarie, 4 telepromozioni, una Gialappas che dovrebbe creare personaggi ma non ne ha il tempo e ovviamente la favella e l’italiano finto colto dello stesso Bonolis. A causa degli ascolti non proprio sfavillanti Paolino ha deciso di lasciare il programma, conscio del fatto che la scorsa settimana, mentre lui era a letto con la febbre ( e chi ce crede..), lo show condotto dalla brava Monica Vanali è riuscito a confermare i dati delle puntate passate, risultando inoltre più asciutto e ritmato. Il conduttore più a buon mercato della tv italiana ha fatto sapere di voler tornare a fare i programmi per i quali era stato ingaggiato indipendentemente da diritti e aste sul calcio; sta di fatto che il manager di Bonolis, un simpatico ometto chiamato Lucio Presta, colui che ha siglato il contratto per lo show, colui che ha preteso Perego e Talpe su Italia 1 (già per questo meriterebbe la soppressione ), colui che per strada ha riempito di mazzate Giletti (per questo invece andrebbe santificato), deve essere davvero “attapirato” assieme al suo fantastico uomo dei pacchi. Ovviamente in questo momento i giornalisti professionisti di Mediaset staranno stappando bottiglie di Berlucchi festeggiando la vittoria della loro categoria professionale sulle imposizione dettate dall’audience e dagli inserzionisti pubblicitari, ovviamente Mazzocchi e la Ferrari in Rai staranno staccando assegni pesanti per il buon lavoro di qualche fattucchiera mentre Piersilvio-Dudy starà ascoltando i cazziatoni di papà Silvio. Ma il dato importante che emerge da questa storia è la comprensione del significato che ha calcio in questo paese: il pallone è roba seria, 90° minuto è stato una seconda messa domenicale con interventi stringati e le risate non devono essere indotte dal conduttore, al massimo le deve provocare con qualche colorita battuta un tifoso in un qualsiasi bar dello sport.
Ah, dalla faccenda emerge un altro risultato: Pippo Baudo, come al solito, c’è.


Domenico Marocchi

Primo Piano, Sabato 5 Novembre 2005