Piante Officinali e Medicinali.
Macerata - si conclude la 1a fase del progetto recupero, sperimentazione e
promozione.
Si conclude la I° Fase del Progetto “Recupero, sperimentazione
e promozione di piante officinali e medicinali” con risultati incoraggianti
e di grande interesse scientifico.
Il progetto del GAL Sibilla sul “Recupero, sperimentazione e promozione
di piante officinali e medicinali”, con il coordinamento scientifico
del Dott. Andrea Catorci dell’Università di Camerino - Dipartimento
di Botanica ed Ecologia in collaborazione con il Progetto Agricoltura Sostenibile
del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, è entrato nella sua fase finale.
La sperimentazione sulle diverse specie di piante officinali: melissa, malva,
cardo mariano, anice verde, valeriana, tarassaco e zafferano, iniziata nella
primavera del 2004 ha dato risultati incoraggianti; in particolare Malva e
Melissa, pur essendo al primo anno di coltivazione, e quindi non ancora a
pieno regime produttivo, denotano un andamento colturale positivo. Altrettanto
si può dire per il Tarassaco e la Valeriana, anche se nel corso del
primo anno sperimentale non hanno dato nessun prodotto di valore commerciale,
essendo biennali e da radice, con raccolta autunnale oramai prossima.
Con la campagna 2005, alle valutazioni sulle risposte produttive delle diverse
specie, si è aggiunta, come ipotesi sperimentale, l’effetto di
una concimazione organica, oltre ad un approfondimento su alcuni aspetti qualitativi
dei prodotti raccolti, in particolare quantità e composizione degli
olii essenziali estratti.
Nell’anno in corso, all’inizio del nuovo ciclo colturale, si è
provveduto a ricostituire le parcelle sperimentali delle specie annuali ed
attualmente sono in corso le raccolte sia delle specie poliennali (melissa)
che di quelle annuali di nuovo impianto (malva, cardo mariano e anice verde),
mentre in autunno verranno raccolte le specie biennali da radice (tarassaco
e valeriana).
Più difficoltosa la coltivazione sperimentale dell’Anice per
il quale si riscontra una situazione critica della coltura su tutti i campi.
Discorso a parte meritano le prove di coltivazione sullo Zafferano nell’entroterra
maceratese. Dopo aver superato un inverno particolarmente nevoso, le piantine
si sono presentate in buono stato vegetazionale agli inizi della primavera,
e le fasi di sviluppo successive sono avvenute in modo regolare, dimostrando
un buon adattamento al nuovo ambiente di coltivazione. Con il mese di agosto
si è provveduto all’espianto dei bulbi, oramai al termine del
loro ciclo colturale, confermando, come già era avvenuto con la raccolta
dei fiori in ottobre/novembre 2004, una produzione molto buona rispetto agli
standard produttivi della coltura.
Questi risultati inducono a proseguire nella sperimentazione e nelle osservazioni
di campo, a tal proposito i nuovi impianti sono già stati realizzati,
per meglio comprendere i limiti pedoclimatici e gli aspetti agronomici legati
alla coltivazione dello zafferano nel territorio appenninico del maceratese
e non solo.
I dati rilevati nel corso del 2004 saranno integrati ed elaborati con quelli
in corso di rilevazione per il 2005, mentre già da ora è possibile
dire che le molte e interessanti osservazioni di carattere agronomico effettuate
in questi due anni di coltivazione permetteranno di dare utili indicazioni
a coloro che vorranno confrontarsi con questo tipo di colture.
I dati raccolti verranno illustrati e commentati dai tecnici che hanno seguito
la sperimentazione nel corso del convegno che dovrà svolgersi entro
la fine dell’anno 2005. Sarà questa l’occasione per dare
tutte le informazioni, evidenziare le difficoltà incontrate e affrontare
l’aspetto della commercializzazione del prodotto raccolto. Si ricorda
che in questo anno di ricerca, ci sono stati numerosi contatti da parte delle
Associazioni degli agricoltori, di altri Istituti di Ricerca e da aziende
specializzate nel settore e interessate alla commercializzazione del prodotto
raccolto.
Primo Piano, 2005-09-21