Primo trapianto di fegato nelle Marche. Ancona - Mezzolani: “Una sfida vinta, una giornata storica”.


“Una sfida vinta, perché abbiamo dimostrato che anche nelle Marche si può fare una sanità d’eccellenza. Quella odierna è una giornata storica per la nostra regione”. Con queste parole l’assessore regionale alla Salute, Almerino Mezzolani, ha salutato il primo trapianto di fegato nelle Marche, eseguito martedì 2 agosto presso l’ospedale Torrette – Umberto I di Ancona, dopo i sei ai reni già effettuati. La paziente è una donna marchigiana di 41 anni, affetta da cirrosi epatica e il donatore un trentanovenne, deceduto il 1 agosto presso il reparto di rianimazione dell’Ospedale di Monza. L’intervento è stato eseguito dall’equipe del professor Andrea Risaliti, di Udine, chiamato in Ancona dall’Università Politecnica delle Marche per costituire un Centro trapianti. La paziente – come è stato chiarito nel corso di una conferenza stampa, presso la sede istituzionale della Regione - è in buone condizioni, con parametri vitali ottimali: vigile e cosciente.
Mezzolani ha ringraziato gli amministratori (in particolare l’ex assessore alla Sanità, Augusto Melappioni) e i sanitari che, con il loro lavoro, nel tempo, hanno consentito di realizzare trapianti nelle Marche. “Abbiamo dimostrato – ha sottolineato l’assessore – che la professionalità ci permette di disporre di una sanità moderna, sostenuta dalle istituzioni”. Mezzolani ha ringraziato anche le associazioni di volontariato impegnate nel campo delle donazioni. Nel 2004 le Marche sono state la prima regione italiana per donazioni d’organi (53 donazioni, con un rapporto di 36 per milione d’abitanti. Nel primo semestre 2005 i prelievi multiorgano sono già stati 25). “L’impegno delle associazioni è impartante per sostenere l’attività intrapresa, così come quello dei 41 mila donatori di sangue marchigiani, grazie ai quali disponiamo di un’autosufficienza; ma questi trapianti sollecitano ulteriori donazioni, per favorire l’equilibrio di tutto il sistema sanitario”. In lista di attesa ci sono ancora 15 pazienti per il fegato e 95 per i reni. Secondo il direttore generale del Dipartimento servizi alla persona, Giuseppe Zuccatelli, “le Marche non sostengono costi strutturali aggiuntivi per i trapianti”.  L’attività viene svolta usufruendo di personale e strutture utilizzate anche per l’attività medica ordinaria. Volendo, comunque, quantificare una cifra, ha indicato in 900 mila euro un importo indicativo, tenendo però presente che solo un terzo (cioè 300 mila euro) va imputato specificatamente ai trapianti, a fronte di 91 mila euro pagati dal sistema sanitario per ciascuno dei 15 trapianti di fegato effettuati fuori regione e di 47 mila euro per ognuno dei 50 trapianti di reni subiti dai marchigiani, sempre fuori regione. “La Regione – ha sottolineato Zuccatelli – ha speso circa 4 milioni di euro per tutti questi interventi. Effettuandoli nelle Marche, abbiamo avviato un’attività di eccellenza, con benefici anche sui bilanci sanitari”.
Il rettore dell’Università Politecnica delle Marche, Marco Pacetti, ha ribadito come le eccellenze nella ricerca abbiano “una ricaduta positiva sul sistema coinvolto”.
Paolo Menichetti, direttore generale Azienda Ospedali Riuniti di Ancona, ha parlato dei trapianti come di “una cartina di tornasole del funzionamento di una struttura ospedaliera”. Trapianto effettuato dopo la riorganizzazione sanitarie regionale, quasi a sottolineare efficacemente i principi della riforma: eccellenza, integrazione, capacità di fare “rete”. Successivamente all’intervento del coordinatore Centro regionale per le attività di prelievo, Duilio Testasecca, il chirurgo Andrea Risaliti ha dichiarato l’intenzione di affermare Ancona tra le migliori strutture italiane per i trapianti. Il gastroenterologo Antonio Benedetti ha evidenziato che le Marche rappresentano un’eccellenza nelle patologie della cirrosi e del fegato, “con le massime percentuali nazionali di riduzione dell’incidenza di queste malattie”.
Primo Piano, 2005-08-03