Scomparsa del Pontefice:
messaggio di cordoglio di Piero Celani*
Uno dei più grandi pontefici della storia, Giovanni Paolo
II, instancabile costruttore di pace, ci ha lasciati.
In quasi 27 anni di pontificato l’entusiasmo di questo Papa “venuto
di lontano” si è concretizzato in una attività instancabile
fatta di oltre cento viaggi pastorali in tutto il mondo, decine di encicliche,
di giornate mondiali della gioventù, della pace, per le missioni e
le migrazioni.
Oggi, con voi, lo piango.
Piango per la scomparsa di un grande protagonista della storia degli ultimi
decenni, un uomo, che come hanno detto, ha abbattuto un muro e costruito tanti
ponti.
I ponti del dialogo con le altre fedi, con i mussulmani, con gli ebrei, sempre
cercando le ragioni che uniscono gli uomini.
La sua voce si è sempre levata, alta, in difesa degli uomini: della
loro dignità, della loro libertà, del loro diritto alla pace.
Per molti di noi, in questi anni di pontificato, è stato guida morale
delle nostre coscienze.
Ho avuto il piacere e l’onore di essere ricevuto privatamente da Papa
Giovanni Paolo II, insieme al sindaco di Milano e al collega di Viterbo al
termine della cerimonia di canonizzazione di Padre Benedetto Menni, fondatore
delle Suore Ospitaliere del S. Cuore di Gesù (che operano nella nostra
città presso la clinica Villa S.Giuseppe).
E’ un ricordo vivissimo, incancellabile. Dotato di un carisma assolutamente
unico, Giovanni Paolo II, peraltro già avanti negli anni, trasmetteva
una grande energia.
Lo ricordo ancora quando la Quintana, insieme ad altre rievocazioni storiche
in costume, ebbe modo di esibirsi in piazza S.Pietro ed egli, dalla sua finestra,
salutò quanti avevano portato al Santo Padre il saluto della terra
marchigiana.
Con le Marche, Giovanni Paolo II ha sempre avuto un rapporto speciale, con
le sue diverse visite a Loreto, il cui santuario fu da lui definito come il
più importante del mondo intero, e in particolare la partecipazione
al raduno dei giovani europei nella piana di Montorso.
I giovani sono stati la vera passione di Giovanni Paolo II: un amore e un
rispetto contraccambiato, con gli interessi, da milioni di ragazze e ragazzi
che hanno sempre accompagnato, allegramente e addirittura chiassosamente,
l'intenso percorso pastorale di questo Pontificato. Una partecipazione e un
affetto che ha sorpreso e continua a sorprendere per le dimensioni e per l'intensità
anche i più scettici osservatori.
I giovani, ai quali si sentiva particolarmente vicino e dai quali traeva grande
energia e che lo hanno riconosciuto quale esempio e testimonianza di vita.
Giovanni Paolo II ha segnato le nostre coscienze, ha accompagnato gran parte
della nostra vita. Ora che non è più, sentiamo un grande vuoto.
Chiunque dopo di lui difficilmente potrà essere come lui.
Il Pontificato di Giovanni Paolo II è stato esemplare, condotto con
passione, dedizione e fede straordinarie. Egli è stato per tutta la
sua vita un costruttore e sostenitore della pace, uno straordinario comunicatore
e un uomo dalla volontà di acciaio che anche nel momento della morte
ha saputo donarci la sua fede.
L’uomo “venuto di lontano” se ne è andato.
Nel momento della sua morte si vede realizzato quello che egli ha sempre avuto
nel cuore: l’unità del mondo. Davanti al suo feretro, in questi
giorni, sono sfilati donne ed uomini di ogni parte del mondo e tutti, al di
là delle proprie convinzioni e delle proprie religioni hanno chinato
il capo in segno di rispetto per questo grande uomo.
Ci resta il suo insegnamento e la sua testimonianza di vita, nella certezza
che ora che è nella pace del Signore continuerà a vegliare su
di noi.
*sindaco di Ascoli Pieno
Primo Piano, 2005-04-06