In…Form…Azione
in…Sicurezza sul Lavoro:
evoluzione della normativa e politica sociale europea
Introduzione al D.Lgs. 626/94: L’evoluzione della normativa italiana in materia di salute e sicurezza sul lavoro alla luce della politica sociale europea
La legislazione italiana in materia di sicurezza e igiene del lavoro è
stata profondamente
innovata dalle disposizioni previste nel Decreto Legislativo n. 626/94. Tale
provvedimento,
emanato nel settembre 1994 e modificato ed integrato da successivi interventi
normativi,
è l’atto con il quale il legislatore italiano, recependo alcune
direttive europee per il
miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro,
per la prima volta
definisce un sistema “globale” di gestione della prevenzione dei
rischi sui luoghi di lavoro in
cui e’ l’uomo al centro dell’intervento e non più la
macchina.
A fondamento del sistema vi è la considerazione che il cosiddetto “rischio
zero” non
esiste, in quanto ogni attività dell’uomo, in ambito sia di vita
sia di lavoro, espone a rischi
più o meno significativi per la propria e altrui salute e sicurezza.
Conseguentemente, il nuovo
approccio gestionale per il contenimento dei rischi richiede l’intervento
attivo e condiviso
delle parti interessate (datore di lavoro, lavoratori, organizzazioni sindacali
e parte pubblica)
affinché siano assunti comportamenti individuali e strategie organizzative
orientati alla sicurezza.
Tale orientamento, che sposta l’attenzione dalla prevenzione oggettiva
alla prevenzione
soggettiva, deriva dai cambiamenti economico-sociali avvenuti nelle società
avanzate
negli ultimi cinquanta anni nonché dalla corrispondente evoluzione della
politica sociale
comunitaria così come illustrato nel presente lavoro. La contestualizzazione
dell’evoluzione
dei principi di prevenzione a livello sovranazionale consente all’autore
di illustrare le modifiche
intervenute nel sistema giuridico italiano di tutela della salute e sicurezza
sul lavoro, di
cui il D.Lgs. 626/94 rappresenta l’espressione più avanzata.
L’attuale delega al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per
la predisposizione
di un Testo unico sulla sicurezza, che rimetta ordine al corpus normativo italiano,
dovrebbe
rendere facilmente esigibili i principi generali qui richiamati, estendere il
regime di tutele ai
cosiddetti “lavoratori atipici” ed infine ridurre gli adempienti
burocratici per una migliore partecipazione condivisa dei diversi “attori”
della prevenzione nelle aziende, unità produttive o
pubbliche amministrazioni.
Dott. Giovanni Maria Pirone, Direttore Generale Istituto Italiano di Medicina Sociale
Consultare l’allegato
in…Form@zione, 2004-11-01